Le Case popolari fortini degli spacciatori

Redazione

Le Case popolari fortini degli spacciatori

martedì 04 Maggio 2021 - 07:39

Le case popolari diGiostra, dove le organizzazioni di trafficanti di droga scoperte dalla Polizia avevano creato la loro base, erano vere e proprie roccaforti munite di impianti di videosorveglianza che controllavano gli accessi, permettendo attraverso schermi collocati all’interno delle abitazioni di vedere immediatamente l’arrivo delle forze dell’ordine. Emerge dall’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile diretta da Antonio Sfameni, che oggi ha portato a decine di misure cautelari. A integrare i sistemi tecnologici di rilevazione di presenze indesiderate, veniva utilizzato il piu’ tradizionale metodo del passaparola tra i condomini, tra i clienti, pronti ad avvisare gli spacciatori di eventuali controlli in corso, e delle vedette. I trafficanti, inoltre, potevano contare su un’ampia rete di fornitori indispensabile per garantire il flusso di droga e che consentiva di far fronte alla continua domanda d’acquisto. Il collaboratore di giustizia Giuseppe Minardi ha parlato della centrale di spaccio come della “Scampia di MESSINA“. Le organizzazioni criminali avevano creato una serie di punti vendita nelle diverse palazzine del complesso, utilizzati sia per lo smercio al dettaglio ai tossicodipendenti e come base per la distribuzione degli stupefacenti a decine di pusher, che erano anche clienti e provvedevano a loro volta alla vendita al minuto per autofinanziarsi. All’interno di ciascun appartamento adibito a rivendita e gestito da uno dei componenti della banda che aveva messo a disposizione la sua abitazione, con la collaborazione del nucleo familiare, l’attivita’ di spaccio veniva garantita giorno e notte.

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