La mafia investe sugli orologi, scattano 12 arresti

Redazione

La mafia investe sugli orologi, scattano 12 arresti

martedì 09 Marzo 2021 - 09:29

Dodici arresti (1 in carcere e 11 ai domiciliari) 3 tre provvedimenti di divieto di espatrio e di obbligo di firma alla polizia giudiziaria tra Sicilia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia. E’ il bilancio dell’operaione condotta dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Palermo “Mani in Pasta” che nel maggio scorso aveva già inferto un duro colpo al clan Fontana con 90 arresti in tutta Italia per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, esercizio abusivo di giochi e scommesse ed altri reati contro la persona e il patrimonio.

L’inchiesta della Dda palermitana, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, ha fatto emergere gravi elementi a carico degli indagati, alcuni dei quali appartenenti alla famiglia Fontana – storicamente egemone nei quartieri palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella del mandamento mafioso di Resuttana – che in parte si è trasferita da anni a Milano. Sono accusati di investito di ingenti risorse finanziarie (provento di reati commessi nel territorio palermitano) nel lucroso business del commercio “in nero” degli orologi di lusso destinati a facoltosi clienti, grazie a artificiose operazioni finanziarie realizzate anche con l’estero attraverso a una fitta rete di relazioni d’affari con numerosi persone, tra cui anche stimati operatori del settore compiacenti (titolari di esercizi di “compro-oro” o gioiellerie di Londra, Milano, Roma e Palermo). Le accuse contestate, a vario titolo, sono favoreggiamento personale, riciclaggio, autoriciclaggio, con l’aggravante del reato transnazionale, nonché quella di aver favorito il perseguimento degli scopi illeciti di “Cosa Nostra”. Nel blitz è scattato il sequestro sul patrimonio societario e sul complesso aziendale di una gioielleria di Milano e di un compro-oro di Palermo, nonché dei conti correnti e rapporti finanziarie per complessivi 2,6 milioni di euro.

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