Covid: chiusura Casazza, la Uil-Fpl chiede chiarezza sulla riapertura

Redazione

Covid: chiusura Casazza, la Uil-Fpl chiede chiarezza sulla riapertura

sabato 25 Aprile 2020 - 18:15
La Uil-Fpl di Messina esprime fortissime preoccupazioni in merito alla ritardata riapertura del Presidio Casazza, chiuso a fine marzo a seguito dell’esplosione di focolaio COVID-19, per la sanificazione degli ambienti con conseguente allontanamento forzato dei lavoratori in attesa dell’esito dei tamponi effettuati. E’ sconcertante che dopo oltre un mese dalla chiusura, la struttura sanitaria non sia stata ancora riattivata, quando invece in altre città del nord Italia in pochissimi giorni si sono realizzati veri e propri Ospedali di emergenza“.
Lo scrivono in una nota indirizzata al direttore generale dell’IRCSS-Neurolesi, il segretario generale della Uil-Fpl Messina, Pippo Calapai, e i segretari aziendali Maurizio Celona (Piemonte) e Nino Nunnari (Irccs-Neurolesi).
Tale struttura sanitaria di neuroriabilitazione diventata punto di riferimento, non solo della Sicilia, attraverso l’apertura di numerose Stroke Unit, ma addirittura dell’Italia meridionale non può assolutamente rimanere ancora chiusa.
“Tale chiusura, cosiddetta ‘temporanea’ – proseguono i sindacalisti – , a parere della scrivente sta apparendo invece quasi definitiva, con fortissimi disagi, non solo ad una utenza particolarmente fragile, bisognevole di cure ultra specialistiche di neuroriabilitazione, ma anche ai numerosi lavoratori, che ormai da parecchio tempo, in maniera forzata sono stati obbligati ad allontanarsi dal luogo di lavoro con fortissime penalizzazioni dal punto di vista economico. La Uil-Fpl di Messina non ci sta! e chiede che si faccia finalmente chiarezza sul destino di tantissimi lavoratori penalizzati dal lungo ed inaccettabile stop della struttura sanitaria. Pertanto, per quanto sopra, si chiede a codesta amministrazione di conoscere la data di riapertura del Presidio Casazza, al fine di rassicurare le famiglie degli utenti ed i lavoratori su una ripresa delle attività del Centro di Casazza che non può essere ancora oltremodo ritardata”.