Covid-19, la Uil punta i riflettori sulla convenzione con la Case di cura private

Redazione

Covid-19, la Uil punta i riflettori sulla convenzione con la Case di cura private

venerdì 10 Aprile 2020 - 16:25

“Uil e Uil-Fpl Messina, nel prendere atto che l’assessorato regionale alla Salute ha implementato i posti letto da utilizzare per l’emergenza pandemica COVID-19, anche su suggerimento della scrivente Organizzazione Sindacale, avvalendosi dei posti letto di alcune case di cura private accreditate messinesi come: Casa di Cura Cappellani: 43 posti letto Covid con 2 posti di terapia sub-intensiva e 7 di terapia intensiva;  Casa di Cura COT: 60 posti letto Covid con 2 posti letto di terapia intensiva;  Casa di Cura Villa Salus “no COVID”: 85 posti letto con 3 posti letto di terapia intensiva;  Casa di Cura Carmona “no COVID”: 71 posti letto. Tali strutture sanitarie, dovranno garantire l’integrità psico-fisica dei lavoratori ex D.Lgs. 81/2008 e un’adeguata assistenza sanitaria ai pazienti bisognevoli di cure particolari, quali ad esempio ventilazione meccanica assistita, nutrizione artificiale, riabilitazione respiratoria e motoria postintensiva e quant’altronecessario al ripristino dello stato di salute, attraverso l’impiego di adeguate figure professionali”.

Lo scrivono in una nota indirizzata al direttore generale dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia, e per conoscenza all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il segretario generale della Uil Messina, Ivan Tripodi, il segretario generale della Uil-Fpl Messina, Pippo Calapai, e il responsabile dell’area medica, Mario Salvatore Macrì.

L’organizzazione sindacale chiede di conoscere: l’esatta dotazione organica del personale dell’Area MedicaSpecialistica per singola struttura sanitaria convenzionata per l’emergenza COVID-19; l’esatta dotazione organica del personale dell’Area del Comparto: Infermieri professionali, OSS, Ausiliari, Tecnici di Laboratorio, di Radiologia, Fisioterapisti, etc. per singola struttura sanitaria convenzionata per l’emergenza COVID-19; se le strutture sanitarie abbiano espletato la prevista formazione e informazione ai lavoratori in merito alla Gestione del Rischio Biologico Specifico per esposizione al COVID-19 al fine di attivare adeguate misure di prevenzione e protezione: barriere comportamentali (procedure, formazione e informazione, etc.) e fisiche (DPI e altro), secondo la specifica mansione in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, con il Medico Competente e attraverso il documento di valutazione dei rischi presenti nell’ambiente di lavoro; l’esatto numero e tipologia dei posti letto autorizzati e accreditati per singola struttura sanitaria convenzionata prima della Convenzione per l’emergenza COVID-19; l’esatta modalità di rimborso per tipologia di posto letto giornaliero occupato per singola struttura sanitaria convenzionata per l’emergenza COVID-19.

Quanto sopra alfine di sgomberare ogni dubbio circa il presunto mancato possesso di alcuni requisiti e/o figure professionali in alcune strutture sanitarie in fase di pre-convenzionamento per l’emergenza COVID-19 che potrebbero inficiare la stessa”. Concludono i sindacalisti