La denuncia: "Mia zia è morta, De Luca l'avrà sulla coscienza"

Redazione

La denuncia: "Mia zia è morta, De Luca l'avrà sulla coscienza"

lunedì 06 Aprile 2020 - 19:16

Abbiamo ricevuto la lettera di una cittadina messinese, della quale abbiamo preferito, visto il clima da stadio attualmenmte presente in città, di omettere il cognome, e dopo averne verificato scrupolosamente l’attendibilità abbiamo ritenuto opportuno darle voce.

La zia della donna messinese è morta, uccisa dal Covi-19, perché infettata all’interno di una Casa di riposo per anziani. Dopo i fatti che hanno visto al centro delle cronache nazionali la Casa di riposo “Come d’Incanto“, la donna si sarebbe aspettata dalla massima autorità sanitaria cittadina un’azione tendente a preservare gli anziani ospiti delle strutture cittadine. Invece, il sindaco, a detta della cittadina messinese, ha pensato ad altro (droni, trasporti sullo Stretto ecc.), benche fosse stato avvisato da un medico intervenuto in una sua diretta Fb, quale fosse il cui pericolo cui erano esposti gli anziani.

Non è escluso che la vicenda possa finire nelle aule di un Tribunale e che possa scattare nei confronti del sindaco Cateno De Luca una class-action.

Questa la lettera della cittadina messinese, rivolta al sindaco Cateno De Luca.

“Sono Carmen G., il 4 aprile 2020 alle ore 5 del mattina è morta mia zia Francesca al Policlinico di Messina, era ospite della casa di riposo San Martino. Le, signor sindaco e tutta la sua giunta avete la sua morte sulla coscienza! Dal 20 marzo ad oggi non avete fatto nulla! Eppure sapevate già come muovervi per tutelare queste vite.

Eravate stati messi a conoscenza da un medico messinese, come da lei stesso dichiarato nella diretta Fb del 26 Marzo scorso.

Avete discusso di numeri e avete osservato la presenza di questa mina vagante che stava per circolare in città promettendoci di fare un’ ordinanza immediata per i pazienti piu’ a rischio!

Lei è la massima autorità in campo sanitario, al momento doveva imporsi su questo, aveva ed ha l’obbligo ed il dovere di tutelare mia zia e chissà quante altre povere ed indifese vittime di un sistema che dovrebbe proteggerci invece lascia morire soli ed abbandonati i nostri cari!

Questo per me si chiama OMICIDIO COLPOSO e voi tutti ne siete responsabili!

Solo ieri il Collereale applica il protocollo di isolamento totale! Hanno dovuto perdere la vita in molti prima di vedere dove stavate sbagliando?

L’Asp manda lettere implorando agli operatori del 118, che si ritrovano insieme a festeggiare nonostante siano positivi, di starsi a casa compresi i medici! So che chiama ogni giorni l’ufficio epidemiologico dell’ASP perchè non chiede loro un semplice consiglio su come fermare questa ‘catena di contagio’? Invece di preoccuparsi dei droni ed affrontare il problema dei posti letto in ospedale FACCIA APPLICARE I PROTOCOLLI ED IMPONGA A TUTTI I PAZIENTI A RISCHIO ISOLAMENTO TOTALE in modo da non affollare pronto soccorsi e reparti e garantire l’accesso alle cure.

Sono delusa ed oltraggiata e come me tanti amici e tutti coloro che hanno perso i propri cari… farò di tutto per muovermi in difesa di mia zia per averne giustizia!

Una cittadina Messinese


A rettifica di quanto apparso oggi su Codesto Quotidiano online, tengo a precisare che la Casa di Ospitalità Collereale e Asili d’infanzia ha chiuso alle visite dall’esterno sin dal 2 marzo scorso, come da disposizioni della Direzione sanitaria, comunicate all’Asp. Quello che ha avuto inizio oggi nella nostra casa di riposo è un progetto-pilota, unico a livello nazionale, che prevede la convivenza tra ospiti e operatori per due turni di 10 giorni. Grazie per la precisazione,
Massimiliano Mondello – responsabile delle Risorse umane