Atm, la liquidazione finisce in tribunale: i commissari presentano istanza di fallimento

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Atm, la liquidazione finisce in tribunale: i commissari presentano istanza di fallimento

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martedì 17 Dicembre 2019 - 11:39

A seguito della bocciatura in Consiglio Comunale della delibera relativa al piano di liquidazione di Atm, i commissari liquidatori dell’Azienda passano alle maniere forti e decidono di portare la vicenda nelle aule dei tribunali. Infatti, i commissari liquidatori hanno anticipato al sindaco Cateno De Luca che presenteranno l’istanza di fallimento della partecipata, procedura con la quale si chiede direttamente al giudice competente di dichiarare il fallimento della società e di definire le modalità dell’iter in esame.
Ai commissari liquidatori ho tentato di spiegare che si tratta di una ripicca e vendetta politica nei miei confronti e che le motivazioni sciorinate sono pretestuose e finalizzate a giustificare il voto contrario. – ha spiegato De Luca – Ho sempre sostenuto che di questa vicenda legata ad Atm doveva occuparsene la Procura di Messina. La decisione dei liquidatori a seguito dell’azione di cecchinaggio, non ha fatto altro che anticipare la mia posizione, fermo restando che ho avuto rispetto della posizione assunta dai liquidatori, che in piena autonomia hanno preso atto che non c’erano più le condizioni per proseguire il loro mandato”.
Il violento attacco ricevuto da Cgil e da Uil – continua il primo cittadino – e la sfiducia che il Consiglio Comunale ha espresso nei confronti del Piano di liquidazione, sono figli di motivazioni pretestuose, che non tengono conto della vera storia di Atm. Si sono concentrati solo sugli ultimi diciotto mesi di attività, come se Atm non fosse nata quasi trent’anni fa, con bilanci mai approvati dal 2002 e agendo per oltre quindici anni in violazione di legge”.
L’azienda – conclude De Luca – ha accumulato oltre 80 milioni di euro di debiti. Ribadisco che dal 2002 non ha bilanci approvati e che già dal 2009 (quindi dalla passata Amministrazione) doveva essere messa in liquidazione. La precedente Giunta ha dunque consentito che l’azienda continuasse ad operare nonostante nel 2012 era stata votata dal Consiglio Comunale la messa in liquidazione. Quindi ha continuato ad operare in violazione di legge. Questa è la motivazione di fondo che ci ha spinto il 23 novembre 2018 a portare in Consiglio comunale la delibera di messa in liquidazione votata poi da 23 consiglieri comunali su 32”.