Caos Atm, la vertenza finisce in Tribunale

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Caos Atm, la vertenza finisce in Tribunale

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lunedì 16 Dicembre 2019 - 13:46

Filt Cgil – Uiltrasporti e Cub Messina  hanno presentato questa mattina ricorso ex art. 28 L. n. 300/1970 iscritto al numero 6208 del 2019 presso Giudice del lavoro del Tribunale di Messina con il patrocinio dell’avvocato Aurora Notarianni – Oggetto della denuncia che parte da un’analisi del piano di liquidazione sono i dubbi e le irregolarità riscontrate nelle procedure relative al transito dei 470 lavoratori dall’Azienda speciale Atm alla nuova Spa.
Con una dettagliata denuncia, che entra nel merito del piano di liquidazione dell’azienda speciale evidenziando le carenze nelle azioni proposte e la mancanza delle dovute informazioni a garanzia e a tutela dei lavoratori, Cgil Uil e Cub chiedono che il Giudice unico del Lavoro di Messina, ai sensi e per gli effetti dell’art. 28 della Legge 20.5.1970 n. 300, dichiari antisindacale il comportamento posto in essere da Atm in liquidazione ed Atm Spa, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, e dal Comune di Messina in persona del Sindaco pro tempore, quale ente controllante, per violazione delle prerogative sindacali ed in particolare dei diritti di informazione preventiva e confronto relativamente alle procedure connesse alla cessazione del servizio di trasporto pubblico locale svolto da Atm in liquidazione ed alle dirette conseguenze.
Chiedono di accertare e dichiarare antisindacale il comportamento posto in essere da Atm in liquidazione e per l’effetto, ordinare alla Atm in liquidazione ed Atm Spa, nonchè al Comune di Messina nell’esercizio delle sue competenze di controllo, la rimozione degli effetti del comportamento antisindacale e, conseguentemente, ordinare di revocare immediatamente ogni disposizione assunta in mancanza della preventiva informazione e del confronto sindacale, secondo le modalità ed i tempi  previsti dalla legge a tutela dei diritti dei lavoratori e del loro stato giuridico e patrimoniale.
Un clima di confusione generale che non fa bene ai lavoratori e alla città. Oggi apprendiamo che il sindaco fa circolare un documento per “rassicurare” i consiglieri riottosi, in cui sostiene che l’art. 50 dello statuto Atm è superato e che il Consiglio deve solo limitarsi a “prendere atto” del piano di liquidazione, senza assumersi la responsabilità di approvarlo.
Il parere, per come ci è pervenuto, appare farlocco in quanto l’art. 50 è pienamente coerente con la normativa vigente, resta pienamente valido e vincolante, per cui la votazione del Consiglio rappresenta, a tutti gli effetti, una “approvazione” del piano. Diversamente è carta straccia, un atto nullo o inutile”.