Cateno De Luca: il sindaco "barricadero"

Redazione

Cateno De Luca: il sindaco "barricadero"

mercoledì 05 Giugno 2019 - 06:00

Può anche non piacere come sindaco, ma come conosce la grammatica della comunicazione è secondo solo a Matteo Salvini. Cateno De Luca pianifica e mette in atto una nuova azione plateale che l’ha spinto a conquistarsi le home page dei principali siti d’informazione dell’Isola e certamente troverà spazio anche sui giornali a tiratura nazionale.

Si è barricato dentro il Palazzo della Provincia ed ha annunciato che farà lo sciopero della fame fino a quando non giungeranno buone notizie sul futuro delle città metropolitane siciliane, messe alla frusta dal governo nazionale e da quello regionale. Si scopre che la Regione abbia fatto la “cresta” sui fondi destinati alle ex province, e il bersaglio fisso diventa l’assessore Gaetano Armao.

Guarda caso il “nemico comune” con Gianfranco Miccichè: che non ci sia la sua regia dietro questo attacco frontale di una violenza inaudita. L’assessore al Bilancio sale sul banco degli imputati per i finanziamenti sottratti ad Enti in evidente stato di difficoltà. Nessuna replica di Armao, silenzio da parte del governatore Nello Musumeci.

Non sappiamo se De Luca centrerà l’obiettivo, ma di sicuro sta facendo un’azione che avrà pianificato nel suo “buen retiro” di Fiumedinisi, dove si è recato a conclusione della campagna elettorale per le europee. L’ispirazione per le sue “sceneggiate” la trova osservando il ruscello che ha sotto casa, o carezzando la capretta tanto cara alla mamma. Lo supponiamo dal momento che ad ogni piè sospinto, posta foto su Fb della sua quotidianità.

Come sindaco di Messina, comunque migliore anni luce rispetto al predecessore, deve ancora dimostrare di saperlo fare, ma ha il grande merito di conquistarsi con una pianificazione strategica della promozione della sua immagine, la ribalta politica siciliana.

Mentre scriviamo, De Luca è barricato a Palazzo dei Leoni, dove ha trascorso la notte e rimarrà lì dentro senza mangiare, fino a quando non verranno scuciti i soldi per salvare i bilanci delle Città Metropolitane siciliane.

Davide Gambale