“La grande rozzezza”…

Redazione

“La grande rozzezza”…

mercoledì 26 Novembre 2025 - 10:41

La Rete talvolta è impietosa. Gli archivi di FB periodicamente ti restituiscono sotto forma di ricordi “tristi”, immagini che ricostruiscono la “rozzezza” dei personaggi. Cateno De Luca ha costruito sulla Rete le sue fortune politiche e, con molta probabilità, i Social consacreranno la sua rovinosa caduta.

I segnali che provengono dai marchingegni elettronici sono inquietanti, qualcosa di inimmaginabile fino a poco tempo fa. I commenti, che poi esprimono il sentiment dell’opinione pubblica hanno invertito la tendenza del fulgore deluchiano. Gli insulti, a volte pesantissimi, costituiscono la base di un dissenso diffuso nei gangli di una società mortificata dalle continue piroette politiche di un personaggio, diciamolo chiaramente, rozzo e bugiardo.

La spaghettata a Palazzo Zanca, laddove si decide il futuro dei cittadini, è la prova lampante di come Messina sia stata gestita da un personaggio che nel suo “palmares” vanta uscite disdicevoli, come per citarne una l’esposizione in mutande a Palazzo dei Normanni. Un modo rivoluzionario di combattere un sistema melmoso, ma dal quale Cateno De Luca, ancora oggi trae i suoi nutrimenti sotto forma di mancette.

Lo “Sciamano del Nisi” scimmiottando la celebre scena del film di Alberto Sordi al cospetto di un piatto di maccheroni, nel film “Un americano a Roma”, ha inteso “fissare” con quello scatto un momento comune a tutti i cittadini. Ma oggi, fuori contesto, quella foto della “grande abbuffata” è la costruzione artefatta di un senso non più comune, ma al contrario “stigmatizzato” per la sua rozzezza e il modo di prendersi gioco di cittadini ritenuti allocchi.

Anzi, per dirla alla messinese, Muccalapuni….

Davide Gambale

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