Ogni settimana la presentazione di un nuovo aderente a Sud chiama Nord, ieri è toccato alla ex Sovrintendente di Messina, l’architetto Mirella Vinci. Una nuova folgorata sulla via di Fiumedinisi, una persona che ha deciso di “sposare” il progetto politico di Cateno De Luca, subito dopo avere incassato la nomina (a titolo gratuito) di consigliere della Fondazione Messina per la Cultura.

Mirella Vinci non è nuova ad aderenze politiche, le aveva anche quando è stata chiamata per guidare la Sovrintendenza di Messina, frequentava con assiduità le segreterie politiche messinesi di Fratelli d’Italia. Premiata anche con la nomina ad interim del Parco Archeologico Giardini Naxos-Taormina, mentre ha ricevuto l’incarico di sub-commissario del Comune di Messina, dopo le dimissioni di De Luca dalla carica di primo cittadino.

Insomma, non è una di “primo pelo”.

Cateno sta pescando nei gangli della Messina bene per ripulire l’immagine di un partito che ha fatto della rozzezza il suo cavallo di battaglia. La sua è un’operazione di maquillage politico: un’operazione vuota (in termini di consensi elettorali), peraltro tardiva.

Sud chiama Nord a Messina è in calo vertiginoso di consensi, ha perso il cosiddetto voto popolare, di quella gente comune che si è sentita presa in giro dalla promesse del leader maximo di un partito dirigista. La gente comune ha capito che a De Luca interessa “coltivare” il cerchio-magico degli amici che “producono” da un punto di vista politico.

E allora per fermare l’emorragia, lo “Sciamano del Nisi” attraverso il conferimento di incarichi sta pescando nella Messina-bene, per darsi un’immagine diversa, meno rozza.

Mirella Vinci costituisce l’esempio più classico. Peraltro, la stessa ha – come si dice – un prigioniero a Palazzo Zanca: si tratta del figliolo, anche lui architetto, già dipendente del Comune a tempo determinato per le progettazioni nell’ambito del PNRR, ed oggi assunto a tempo indeterminato.

D.G.