L’ultimo in ordine di tempo è Massimo Rizzo, avvocato con un passato politico fra centro-sinistra e centro-destra. Ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale di Messina con la lista “Libera Me” di riferimento dell’allora deputato nazionale del Pd, Pietro Navarra. Recentemente, prima della folgorazione sulla via di Fiumedinisi, si era avvicinato all’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata, ricevendo una consulenza da 6mila euro mai concretizzata per non avere avviato la sua attività di consulenza.
Rizzo con “animo sereno” ha annunciato “urbi et orbi” la sua adesione al Partito di Cateno De Luca, dopo avere ricevuto un doppio incarico: uno alla Città Metropolitana di Messina quale componente del Comitato di gestione dell’Autorità portuale di Messina, l’altro alla presidenza dell’Organismo di vigilanza dell’ATM Messina. Incarico da 60mila euro (20 all’anno): tanta roba considerato che nel 2020 era il consigliere comunale con la più bassa dichiarazione dei redditi (appena 6mila euro).
L’ingresso di Rizzo farà da apripista ad una nuova adesione: si tratta dell’avvocato Vincenzo Ciraolo, già presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, vicino alle posizioni di Francantonio Genovese, candidato con FdI alle regionali del 2022. Ciraolo era presente alla conferenza di stampa di ieri mattina a Palazzo Zanca.
Ma torniamo a chi di fatto si è reso protagonista del cosiddetto salto della quaglia. Ha aperto le danze Maria Fernanda Gervasi, consigliera di quartiere con il centro-destra, diverse candidature poco fortunate sempre con la medesima coalizione, quindi la “folgorazione”.
Antonio Bonfiglio, figlio di Biagio, già consigliere comunale di Messina con la stessa lista di Rizzo, vicinissimo a Pietro Navarra, ha comunicato la sua adesione a Sud chiama Nord. Bonfiglio presiede il “Gal Taormina Peloritani”, la consortile mista pubblico-privato controllata da Cateno De Luca, e destinataria di cospicui finanziamenti pubblici.
Sebastiano Tamà, già consigliere comunale di Forza Italia, la scorsa settimana ci ha messo la faccia annunciando la sua adesione al partito di Cateno. Paolo Saglimbeni, politico ritenuto di basso “cabotaggio” (visto che non è stato presentato), ex consigliere comunale, vicino anche lui al gruppo-Genovese, è stato recentemente nominato consulente a titolo gratuito del sindaco di Messina, Federico Basile.
Poi ci sono i consulenti destinatari di incarichi ma che non hanno comunicato alcuna adesione, ma che sono vicini a Sud chiama Nord. Iniziamo dall’architetto Alessandro Tinaglia, quello che voleva “resettare Messina” rompendo con gli schemi: ha avuto prima il contentino di un posticino nella Commissione urbanistica del Comune di Messina, adesso invece ha ricevuto un incarico da 40mila al Distretto turistico di Taormina. E poi i professori Maurizio Ballistreri, incarico al Comune di Taormina, e Michele Limosani.
E dire che Cateno De Luca ha costruito le sue fortune politiche a Messina lanciando strali contro “quelli di prima“. Gli stessi che adesso sta tirando dentro il suo partito. Già è vero, solo gli sciocchi non cambiano idea.
Davide Gambale

