A settembre era stato dichiarato vincitore di una selezione pubblica con incarico da 13mila euro per supportare le attività di progettazione per l’attuazione territoriale delle politiche di coesione 21/27 della Regione siciliana, ma nei giorni scorsi ha rinunciato all’incarico. L’avvocato Gaetano Picciolo, componente del Cda della “Patrimonio Taormina” e fratello di Pietro, tesoriere di “Sud Chiama Nord”, oltre ad essere direttore generale della “Patrimonio Messina”, ha deciso di gettare la spugna, rinunciando ad una bella “pagnotta”.
Il motivo potrebbe essere legato ad un ricorso al TAR di Catania, presentato da alcuni candidati, i quali si sarebbero sentiti ingiustamente esclusi dalla selezione, fatta in piena estate. La Commissione era presieduta dal direttore generale del Coumune di Messina, il geologo in aspettativa all’AMAM (contratto a tempo determinato e rinnovato).
Il ricorso sarà discusso nei prossimi giorni ma Picciolo ha giocato d’anticipo così “cessa la materia del contendere”. Ma la questione non si chiude qui, perché potrebbero aprirsi altri profili.
Il ricorso pare abbia generato qualche tensione a Palazzo Zanca dove si “narra” di un Cateno De Luca molto nervoso e infuriato con il suo “braccio destro” Salvo Puccio.

