Il calcolo è approssimativo, ma si avvicina moltissimo a quanto le Partecipate comunali, sia le “vecchie”, sia le nuove create da Cateno De Luca e successivamente da Federico Basile, costino alla comunità messinese.
Il dato finale è notevole e, come detto, potrebbe essere ritoccato anche in alto. Parliamo di quasi 15 mln di euro dal 2018 ad oggi. Una cifra monstre che cozza con le “favole” narrate da Cateno De Luca, il quale considerava le Partecipate un “Bancomat della politica”. Aveva perfettamente ragione lo “Sciamano del Nisi”, abilissimo a parlare alla pancia dei messinese in occasione della campagna elettorale che l’ha portato a conquistare Messina. Poi ha fatto l’esatto contrario di quello che diceva, ovvero che avrebbe cancellato le società a partecipazione pubblica. Ma qualcosa deve essere cambiata in corso d’opera, Cateno ha forse capito che le Partecipate potevano essere una risorsa.
Argomentiamo e soprattutto esplicitiamo come si arriva alla cifra di circa 15 mln di euro pagati dai messinesi a consiglieri di amministrazione, direttori generali e componenti dei collegi sindacali.
Partecipate aumentate da 3 a 7
Quando Cateno De Luca s’è insediato come sindaco di Messina, Palazzo Zanca aveva tre società Partecipate: ATM, AMAM e MessinaServiziBeneComune, con il suo “avvento” le società a partecipazione pubblica comunale sono più che raddoppiate. Nel dicembre 2018, quindi a sei mesi dal successo elettorale di De Luca, nasce la Messina Social City; poi l’ARISME’, quindi la Patrimonio Messina e ultima nata la Fondazione Messina per la Cultura.

Costo/anno di 1,883 mln
Ogni Partecipata è composta da un presidente e due consiglieri di amministrazione che guadagnano all’anno rispettivamente 47 e 36mila euro (lordi). Poi ci sono i direttori generali (100mila all’anno); ed ancora i componenti dei collegi sindacali (20 mila euro il presidente, 15 i due componenti). In buona sostanza, escludendo il costo del personale, ogni Partecipata costa all’anno alla comunità la bellezza di 269mila euro. Moltiplicando il dato per 7 (quanto sono le Partecipate), arriviamo a 1,883 mln di euro.
Costo di 7 Partecipate 15 mln
Facendo una semplice moltiplicazione, ovvero 1,883 mln per 8 anni anni, esce fuori la cifra finale – sempre approssimativa, ma aderente alla realtà, di oltre 15 mln di euro. Ecco spiegato perché Cateno De Luca aveva ragione nell’affermare che le Partecipate fossero “Bancomat della politica”.
Le donazioni a Sud chiama Nord Ogni componente dei Cda nominati dalla politica, per via di un meccanismo che spiegheremo dettagliatamente nei prossimi giorni, versa il 15% dei compensi percepiti nelle casse di Sud chiama Nord, Sicilia Vera e prossimamente – si dice – del nuovo partito Ti Amo Sicilia.
Davide Gambale

