I “donatori” non sono tutti uguali: c’è chi si distingue per generosità. Parliamo delle offerte volontarie a “Sud chiama Nord”, le stesse su cui sta indagando la Procura di Messina. Sostiene Cateno De Luca a seguito di un suo esposto, dopo una lettera anonima recapitata a Palazzo dei Giurati, a Taormina. Non abbiamo motivo di non credergli, come abbiamo certezza assoluta che le carte sono sul tavolo dei magistrati di Messina che stanno indagando.
Alla notizia uscita sull’autorevole giornale Gazzetta del Sud, De Luca ha risposto con una conferenza stampa durante la quale ha sfoggiato una maglietta significativa con scritto “Non prendiamo tangenti”, lamentando presunte intimidazioni di carattere giornalistico. Nulla di tutto questo, il giornalista Nuccio Anselmo ha dato solo una notizia.
Ma torniamo ai donatori volontari, quelli che devolvono parte delle proprie indennità di carica al partito fondato da Cateno De Luca. Tutti amministratori, alcuni eletti, altri nominati, altri selezionati dopo valutazioni comparative, e poi ci sono consiglieri comunali e soprattutto professionisti. Senza tralasciare le aziende private, affidatarie di appalti sotto soglia negli enti che afferiscono alla cosiddetta “Galassia-De Luca”.

I donatori non sono tutti uguali e lo si capisce dalla consistenza delle “dazioni” di denaro, alcune delle quali inspiegabili rispetto all’indennità di carica incassata all’anno. Il caso di cui ci occupiamo oggi riguarda la “presidentissima” della MessinaServiziBeneComune, la Partecipata del Comune di Messina che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Di Mariagrazia Interdonato, l’ex commessa di un negozio di telefonia, diventata una colonna portante di una delle più grosse aziende di Messina per numero di lavoratori, ci siamo occupati già in passato. Tuttavia, da un’attenta analisi delle donazioni “filantropiche” al partito di Cateno De Luca, emerge un dato che fa pensare. Lo scorso anno, quindi ci riferiamo al 2024, la Interdonato ha effettuato 5 bonifici intestati al partito per un importo complessivo di 22.900 euro. Il primo ad inizio anno è consistente, 10mia euro versati il 2 gennaio; poi a distanza di 2 giorni un altro bonifico di 400 euro. Il 29 aprile ne versa 1.500; così come il 2 dicembre. Infine, l’altro versamento da 10mila euro porta la data del 6 dicembre, appena due giorni dopo il precedente.
Se è vero che Cateno De Luca chiede ai suoi il versamento del 15% dell’indennità di carica, i conti nel caso della Interdonato non tornano affatto. La presidente della MessinaServiziBeneComune percepisce una indennità lorda annua di 46mila euro, il netto scende a poco più di 30mila euro. Considerato che la Interdonato svolge un ruolo molto impegnativo in via quasi esclusiva, significa che nel conto bancario della stessa rimangono poco più di 7mila euro all’anno, meno di 600 euro al mese. Pochi per le responsabilità che la “presidentissima” ha nel presiedere una Partecipata di quella portata. Grossomodo, la percentuale versata al partito “Sud chiama Nord” si aggira intorno al 70%, di gran lunga superiore rispetto al 15% tanto decantato.
Perché la Interdonato versa così tanto? E’ una vera “filantropa” o… ? La risposta probabilmente la darà lei stessa se avrà voglia di spiegarlo o i magistrati che stanno accertando.
Tuttavia, la presidente della MessinaServizi non è la sola a versare consistenti denari al partito: c’è anche il consigliere comunale, Francesco (Ciccio) Cipolla, un fedelissimo di Cateno De Luca, il quale nel 2024 ha donato 11.700 euro (200 euro il 16 aprile; 10mila il 22 dello stesso mese e infine 1.500 il 29 novembre). Anche Cipolla versa una percentuale di gran lunga superiore al 15%.
Davide Gambale

