Investitori messinesi truffati: scatta sequestro milionario

Redazione

Investitori messinesi truffati: scatta sequestro milionario

mercoledì 29 Ottobre 2025 - 08:23

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza Messina hanno concluso un’operazione che ha portato all’esecuzione di un sequestro dell’importo di oltre 3 milioni di euro nei confronti di un soggetto
calabrese considerato responsabile di autoriciclaggio, truffa e esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura diretta dal dott. Giuseppe Verzera.
L’operazione conclude un’attività investigativa che ha consentito di scoprire una serie di truffe a danno di decine di risparmiatori residenti nei Comuni del litorale tirrenico messinese.
Con mirati accertamenti è stato, quindi, possibile ricostruire una complessa galassia societaria gestita dal principale indagato che aveva costruito questa rete di società allo scopo di reinvestire i guadagni illeciti
accumulati con diverse truffe finanziare e nascondere la provenienza dei fondi raccolti.
Non a caso le società di cui è risultato titolare, soprattutto con sede all’estero, corrispondono a meri indirizzi di domiciliazione, non hanno insegne, utenze domestiche né alcuna concreta struttura riconducibile all’ipotetica attività economica svolta, utilizzata solo come schermo.
Il servizio è partito dalle denunce-querele presentate nel tempo da 9 persone e ha consentito di completare la ricostruzione del contesto investigativo emerso in una precedente attività svolta dalla Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che nel 2021 aveva già permesso di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abusivismo finanziario ed illecita raccolta del risparmio da parte di 3 persone. Gli autori della frode, avvalendosi di figure note per la loro pregressa attività di consulenza nei comprensori di Barcellona e Patti, avevano tratto in inganno i singoli risparmiatori intercettati, convincendoli della bontà delle operazioni finanziarie proposte, nella piena consapevolezza che le persone offese non avrebbero mai ottenuto né la restituzione del capitale né la corresponsione degli interessi maturati.

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