“Il Gal Taormina Peloritani per la prima volta avrà un presidente designato dagli imprenditori e non dalla politica”.
La frase, puntualmente smentita dai fatti, la pronunciava Cateno De Luca, lo scorso 17 dicembre, quando l’assemblea dei soci eleggeva per acclamazione Antonio Bonfiglio alla guida del Gruppo di Azione locale, la consortile pubblico-privata che ha recentemente ricevuto un prestito-ponte (non garantito) da 1,1mln di euro dal Comune di Taormina.
Meno di 10 mesi e il “rampante” imprenditore, con una sostituzione ferie di alcuni mesi alla Banca di credito cooperativo di Pachino, ha deciso di “abbracciare” la politica e, guarda caso, il progetto politico di “Sud chiama Nord”.

Figlio di Biagio, già consigliere comunale a Messina, e un passato da “globe trotter” dei partiti politici, da ultimo delfino di Pietro Navarra, il “rampollo” di casa Bonfiglio si è presentato al fianco dei vertici di “Sud chiama Nord”, per annunciare la sua candidatura al consiglio comunale di Messina, nelle elezioni amministrative che non è chiaro se si terranno nel 2026 o nel 2027 (scadenza naturale).
Antonio Bonfiglio porta con sé il “lascito politico” del padre e certamente rappresenta un valore aggiunto in termini di voti. Tuttavia, il suo ruolo è strategico all’interno del “Gal Taormina Peloritani”, dove in tre anni dovranno essere gestiti oltre 3mln di euro, derivanti da finanziamenti europei, già deliberati dalla Regione Sicilia.
Soldi che la consortile potrà spendere per organizzare manifestazioni ed eventi che altro non sono se non “schiticchi e comizi”, finalizzati alla promozione del territorio.
La “campagna acquisti” comunque prosegue e uno dei prossimi nomi ad essere annunciati da Cateno De Luca, sarà quello di un docente universitario messinese.
D.G.

