Cresce la disoccupazione tranne per gli amici di Cateno

Redazione

Cresce la disoccupazione tranne per gli amici di Cateno

sabato 25 Ottobre 2025 - 12:08

I giovani scappano da Messina, mentre chi rimane fa la fame. Tranne gli amici del “cerchio magico” di Cateno De Luca, destinatari di incarichi ben remunerati. Il dato allarmante è stato reso noto nei giorni scorsi dall’INPS di Messina, durante la presentazione del bilancio sociale. Una fotografia impietosa su una città che, al di là degli annunci strabilianti del sindaco, sta vivendo una crisi senza precedenti.

Frutto di scelte amministrative sbagliate che stanno penalizzando soprattutto il Terziario. L’economia di Messina si regge da sempre sul commercio e da quando ci sono le amministrazioni di Sud chiama Nord, un numero impressionante di bar ha chiuso le saracinesche.

Le colpe le devono dividere i sindaci e gli assessori che si sono succeduti nel corso degli ultimi 8 anni. Cioè da quando s’è abbattuta un’autentica sciagura su Messina con l’avvento di De Luca prima e dei suoi “sodali” dopo.

Ma torniamo al tasso di disoccupazione a Messina che fa registrare un preoccupante 32,2%, in lieve diminuzione rispetto al 2024 quando la disoccupazione certificata sfiorava il 38% (37,9 per l’esattezza).

Numeri da rabbrividire che danno la dimensione del danno che questa amministrazione sta compiendo ai danni di una città ormai in balia di se stessa.

Il dato è impressionante se rapportato a quello nazionale (attestato sul 6%), mentre quello regionale sale 14%. Messina di fatto è la “cenerentola” della Sicilia, se la batte con Catania, altra città che non gode di buona salute sotto il profilo occupazionale.

E la logica conseguenza è la “migrazione” dei giovani vero città rigogliose del Nord, mentre chi rimane soffre maledettamente.

Chi non soffre sono gli amici del “cerchio magico” di Cateno De Luca, soprattutto professionisti (avvocati per l’esattezza), che godono di lauti incarichi. Basta guardare le sezioni trasparenti del Comune di Messina e di tutte le Partecipate per comprendere che a Messina per De Luca&C. esiste solo una decina di avvocati.

Viene rigorosamente rispetto il principio della rotazione negli Enti di riferimento in ossequi al principio coniato dallo “Sciamano del Nisi” della “rotazione allargata”. Importa poi poco se gli stessi avvocati, destinatari di incarichi ben retribuiti, poi girano sotto forma di “donazioni”, parte dei propri onorari. Ma questa è un’altra storia di cui ci occuperemo in seguito.

D.G.

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