“Street Food”: il Comune paga i costi, i privati dividono gli utili

Redazione

“Street Food”: il Comune paga i costi, i privati dividono gli utili

martedì 21 Ottobre 2025 - 09:40

Partiamo dalla parolina “magicaco-organizzazione, contenuta nella delibera di Giunta n. 660 dello scorso 29 settembre. L’amministrazione comunale quasi al completo (unico assente Roberto Cicala), ha approvato un finanziamento da 31.720,00 euro alla “Eventivamente Srl”, società amministrata da Alberto Palella – presidente provinciale di Confesercenti –, organizzatrice dello “Street Food”, giunto alla sua settima edizione.

La parola “magica” è funzionale – secondo gli esperti di Palazzo Zanca – al rilascio di un robusto finanziamento ad un privato, cui si aggiungono dei servizi il cui costo, piuttosto importante, ricade sulla cittadinanza.

Cateno De Luca con Alberto Palella

Il Comune paga i costi

La delibera con la quale la Giunta ha autorizzato lo “Street Food” prevede non solo un contributo economico finalizzato al pagamento della fornitura del palco, del service audio-luci, dei costi per presentatori e conduttori delle serate, della Siae e della guardiania notturna; ma anche di alcuni importanti servizi come la gratuità del costo per l’occupazione del suolo pubblico; l’esenzione della tassa per la pubblicità; la fornitura dell’acqua da parte di AMAM; il servizio di pulizia dell’area occupata a piazza Cairoli, raccolta e smaltimento dei rifiuti; fornitura dei mezzi pubblici di ATM per il servizio di sicurezza per le norme antiterrorismo; servizi di polizia municipale (l’argomento lo approfondiamo in seguito)

In buona sostanza, il Comune si è fatto carico di tutti i servizi funzionali alla realizzazione dell’evento, sollevando la “Eventivamente Srl” dal sostenere le spese che in passato altri hanno dovuto sostenere per iniziative analoghe.

La parolina “magicaco-organizzazione, secondo Palazzo Zanca, serve per mettere al riparo gli amministratori da possibili ingerenze da parte della Corte dei Conti. Ma purtroppo non è così e lo spiegheremo meglio.

Il Comune “regala” il suolo pubblico

Se l’organizzazione dello “Street Food” dovesse pagare l’occupazione del suolo pubblico, come fanno normalmente i titolari di bar e ritrovi cittadini, per il periodo di istallazione delle casette che va da 15 a 20 giorni fra montaggio, evento e smontaggio, non basterebbe qualcosa come 30/40 mila euro. Soldi che finirebbero nelle casse comunali. Ma il Comune rinuncia mentre li pretende giustamente da chi ha bar o ritrovi cittadini.

E mentre i cittadini si trovano i conti correnti pignorati perché in difficolatà, l’AMAM “regala” l’acqua alla “Eventivamente Srl”; nessun costo nemmeno a carico del privato per il noleggio dei mezzi ATM collocati all’ingresso della piazza per ragioni di sicurezza. Servizi che non siamo in grado di contabilizzare, ma che costerebbero, se pagati, parecchie decine di migliaia di euro.

Soldi che Palazzo rinuncia di incassare e che alla fine gravano sul cittadino.

Il Comune può co-organizzare un evento con fini di lucro?

La domanda sembrerebbe pretestuosa, ma è necessaria porla perché non è chiaro se una pubblica amministrazione possa organizzare con un “socio” privato un evento con finalità di lucro. Lo “Street Food”, in fin dei conti, è un evento promosso da un privato, attraverso la “copertura” di un’associazione come la Confesercenti, presieduta da Alberto Palella che incarna anche la veste di amministratore unico di una società privata, di cui socia di maggioranza è Debora Lo Presti, moglie di Alberto Palella.

Gli altri soci, come risulta dalla visura camerale, sono lo stesso Palella, Benedetto (Benny) Bonaffini, Carlo Spanò e Andrea Ipsaro Passione.

Basile, Finocchiaro e De Luca con Palella e Bonaffini brindano alla “salute” dei messinesi

La risposta alla domanda è decisamente no, ma aspettiamo qualche chiarimento da parte dell’amministrazione comunale e in modo particolare dall’assessore Massimo Finocchiaro che ha proposto la delibera alla giunta municipale della quale egli stesso fa parte.

Un giro d’affari di oltre 600mila euro

Lo “Street Food” è un’operazione importante che muove qualcosa come 600mila euro ad edizione. Si tratta ovviamente di una stima che potrebbe essere corretta anche per eccesso. Un “business” importante per il quale non si possono che fare i complimenti agli organizzatori – questo va specificato –, ma che è reso possibile (il business), perché Palazzo Zanca si assume l’onere dei costi.

La “Eventivamente Srl” vende una singola casetta al prezzo variabile fra 600 e 900 euro e incassa il 30% di ciascun token. Ecco spiegato il motivo per il quale, ad esempio un pidone o un arancino costano 4 euro, invece dei canonici 2,5. L’utile stimato per singola edizione, che finisce nelle casse del privato è di circa 250mila euro compresi introiti di sponsor e partenariati.

La “pericolosa” sentenza della Corte dei Conti

Danno erariale per mancato addebito del costo della polizia locale ai privati per eventi a scopo di lucro”. Con questa motivazione la Sezione giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti, lo scorso 25 marzo (sentenza n. 106), ha condannato per danno erariale gli assessori alla Polizia municipale. Gli Enti locali, secondo la magistratura contabile, sono tenuti a “ribaltare” sui privati il costo dei servizi resi dal corpo di polizia municipale nell’ambito di eventi a scopo di lucro soggetti, quindi, al pagamento (art. 22, comma 3-bis, del D.l. n. 50/2017).

Lo “Street Food” è un evento a fini di lucro e quindi i costi – secondo la Corte dei Conti – dovrebbero ricadere sulla società che l’ha organizzato. Ma a Messina al privato che organizza eventi con fini di lucro gli danno contributi e gli pagano anche i servizi. Mentre i privati si dividono gli utili.

Già pensano al Natale

Il Natale è alle porte e già i privati si stanno organizzando per il “business” di piazza Cairoli, dove da due anni a questa parte Palazzo Zanca sgancia i soldi per l’allestimento del villaggio. In pratica è un’edizione invernale dello “Street Food” con gli stessi attori che operano nell’ombra.

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