Cantello: “Sanità nel comprensorio al collasso”

Redazione

Cantello: “Sanità nel comprensorio al collasso”

giovedì 02 Ottobre 2025 - 12:55

Dall’assessore comunale di Giardini Naxos, Ivano Cantello, riceviamo e pubblichiamo la nota sullo stato della Sanità nel comprensorio di Taormnina.

Dramma di una sanità pubblica in affanno, sottofinanziata e progressivamente smantellata. In particolare in Sicilia, la situazione ha ormai superato il livello di guardia. Reparti che chiudono, personale sanitario allo stremo, liste d’attesa infinite e strutture ospedaliere in condizioni spesso inaccettabili: questa è la realtà quotidiana che vivono i cittadini del nostro territorio, incluso il comprensorio di Giardini Naxos e Taormina. A fronte di tutto ciò, assistiamo a una politica nazionale che continua a dirottare fondi pubblici verso la sanità privata, prevalentemente concentrata al Nord, lasciando le regioni meridionali in uno stato di abbandono istituzionale. Non solo non si investe nella sanità pubblica del Sud, ma si tagliano progressivamente le risorse, compromettendo il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. IL CASO TAORMINA: TRA TAGLI E ABBANDONO L’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina, riferimento essenziale per l’intera area ionica della provincia di Messina, è stato duramente colpito dalla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale: tagliati 20 (venti!) posti letto, da 179 a 159, in un contesto già in sofferenza. Metà di questi posti letto vengono sottratti al Dipartimento di Oncologia, riconosciuto da anni come centro di eccellenza per la diagnosi e la cura dei tumori in Sicilia orientale, con i suoi reparti di Chirurgia generale, Oncologia, Otorinlaringoiatria, Urologia, Radioterapia. Questi Reparti sono un punto di riferimento per centinaia di pazienti oncologici provenienti non solo dalla provincia di Messina, ma anche da Catania, Siracusa, Enna e Reggio Calabria. Qui vengono erogate terapie salvavita, interventi chirurgici di alta complessità, assistenza psico-oncologica e cure palliative con standard elevatissimi. Ma questo evidentemente non basta a garantirne la piena funzionalità operativa, che richiederebbe sostegno e potenziamento nel rispetto in primo luogo del Paziente, piuttosto che tagli incomprensibili visti gli indici di attività.
Altrettanto grave, quanto paradossale, la riduzione dei posti letto per Medicina d’Urgenza e per Cardiologia, la cui importanza vitale non sfugge a chi conosca anche sommariamente l’attività del Pronto Soccorso del Presidio.
Tagliare o depotenziare questo contesto sanitario, in un’area già fragile, è una scelta gravissima e miope, che mette a rischio non solo la salute dei pazienti, ma l’intera rete sanitaria del comprensorio.

BASTA PRIORITÀ SBAGLIATE: INVESTIRE NELLA SANITÀ PUBBLICA, NON IN CEMENTO

In un territorio turistico come il nostro, dove la popolazione aumenta esponenzialmente nei mesi estivi, la riduzione dei servizi sanitari rappresenta un rischio sanitario e sociale enorme. È incomprensibile che la priorità politica sia oggi il Ponte sullo Stretto, un’opera da decine di miliardi di euro, mentre la nostra sanità pubblica muore ogni giorno sotto il peso dei tagli. Il ponte non curerà i nostri malati, non riaprirà i reparti, non assumerà medici, non salverà vite. Appare necessario: un piano straordinario per il rilancio della sanità pubblica nel Sud; l’assunzione immediata di personale sanitario con incentivi mirati; il potenziamento dei Dipartimenti che rappresentano presidi strategici e irrinunciabili; la fine dei tagli lineari e del processo di privatizzazione strisciante; una distribuzione equa delle risorse sanitarie tra Nord e Sud, in base ai bisogni reali della popolazione.
La salute è un diritto. E non può dipendere da dove si nasce, si vive o si amministra. Difendere la sanità pubblica oggi significa proteggere il futuro della nostra terra.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta