C’è un ex sindaco sotto inchiesta perché avrebbe “forzato” i suoi assessori a versare una parte delle indennità al suo partito. Succede ad Avola, dove Luca Cannata, ex primo cittadino in quota FdI si trova sotto inchiesta con le ipotesi di reato di appropriazione indebita e falsità ideologica.
La notizia è deflagrata in questi giorni nel siracusano, ma gli echi stanno giungendo anche in riva allo Stretto dove la pratica della donazione più o meno volontaria è di scena dal 2018, ovvero da quando Cateno De Luca è diventato sindaco di Messina.
Tutti, dicasi tutti, assessori, amministratori di Partecipate comunali e consiglieri, hanno versato il 15% nelle casse del partito. La questione delle donazioni è scoppiata a Messina ad inizio estate a Messina, dopo che alcuni organi di informazione avevano portato a galla la vicenda. Un argomento di cui si è ampiamente occupato messinaoggi.
L’indagine di Avola nasce da una inchiesta giornalistica del quotidiano “La Sicilia”: sulle colonne del giornale catanese veniva spiegato nei dettagli il sistema. Che in buona sostanza è quello che accade a Messina da oltre sette anni. Con la differenza che a Siracusa è partita una inchiesta mentre da Palazzo Piacentini non arrivano notizie. Non è comunque escluso che i magistrati ci stiano lavorando e che quello che si prospetta sarà un autunno caldo.
Da un punto di vista politico lo sarà certamente, tenuto conto che si avvicina la data delle nuove elezioni comunali e si prospetta una durissima battaglia.

