Un ennesimo comunicato stampa del Consiglio d’Istituto della “Mazzini-Gallo“, diramato pensate un po’ da un giornalista “ingaggiato” per veicolare l’ennesimo messaggio da consegnare in pasto all’opinione pubblica.
L’inizio del nuovo anno scolastico a Messina non è nato sotto i migliori auspici, visto che nelle scuole cittadine non si parla d’altro se non del caso della “Mazzini-Gallo“, balzata agli onori della cronaca per via di un comunicato stampa del consigliere comunale, Cosimo Oteri.
Sullo sfondo il silenzio assordante del provveditore Leo Zingales, il quale continua a “nicchiare” nel suo ufficio senza intervenire per scrivere la parola fine ad una polemica stucchevole.
L’impressione è che alla “Mazzini-Gallo” – vista la mole di comunicazioni e interviste – la vicenda stia stuzzicando qualche palato. Sarebbe il caso si ponesse un freno a questa overdose di comunicazione, attraverso la quale si sta offerendo uno spettacolo indecente, soprattutto agli studenti.
La preside sembra averci preso anche gusto a rilasciare interviste e dichiarazioni che sono come tronchi poggiati sul fuoco ardente. Forse si sta perdendo di vista il vero ruolo della scuola che dovrebbe essere quello educativo e formativo. Di educativo nella querelle-divise c’è ben poco.
Di sicuro c’è che nessuno, nemmeno un dirigente scolastico o un Consiglio d’Istituto, può negare un diritto sacrosanto come quello allo studio, sancito dalla Carta Costituzionale. Ognuno deve essere libero di indossare la divisia-uniforme della scuola. Ma per favore, evitate di parlare di inclusione perché imporre la divisa scolastica è un elemento di esclusione per chi non può permettersela.

