La selezione per il nuovo direttore generale della Partecipata comunale di Palazzo Zanca è destinata ad avere un seguito di natura giudiziaria.
Recapitata all’Arisme una richiesta di accesso agli atti da parte del candidato che ha dovuto “capitolare”, al cospetto dell’arch. Loredana Bonasera, fresca di nomina dopo una selezione “farlocca”.
Tre candidati per occupare la poltrona di direttore generale della Partecipata comunale che si occupa di Risanamento, uno dei quali escluso per carenza di titoli.
La commissione si è quindi concentrata nella valutazione comparativa di due candidati, uno la Bonasera risultata vincitrice, l’altro il dott. Saro Passeri, già consigliere provinciale, assessore comunale a Giardini Naxos oltre ad avere avuto numerose esperienze come revisore dei conti. Una aurea in Economia e un curriculum di tutto rispetto.
Ma per la commissione che ha comparato i curricula la Bonasera che al suo attivo vanta la presidenza dell’AMAM per qualche anno e una nomina a consigliere di amministrazione dell’azienda acque di Messina, l’ha spuntata.
La scelta a quanto pare è ricaduta sulla “delfina” di Cateno De Luca sulla base di un principio discrezionale. Ma a questo la città di Messina ormai è abituata considerato che alla presidenza della MessinaServizi è stata piazzata Mariagrazia Interdonato, ex commessa in un negozio di telefonia (senza nulla togliere alle commesse), con una laurea triennale ottenuta online alla soglia dei 40 anni.

