La statua di cartapesta raffigurante Mata insieme a Grifone, hanno da poco attraversato la città di Messina offrendo a residenti e turisti uno spettacolo popolare affascinante ricco di storia e leggenda. Fra qualche anno, forse, i giganti il cui mito sconfina nel mistero saranno sostituiti da altre figure. La senatrice Dafne Musolino aspira a sostituire nel cuore dei messinesi Mata.
La storia di questa amazzone della politica, che oggi occupa uno scranno in parlamento è nota a tutti, ma è necessario per la cronaca ricordarla: non eletta al consiglio comunale per mancanza di consenso (leggasi voti), venne premiata dall’ex Sindaco di Messina con la nomina ad assessore e candidata alle penultime europee, ma nemmeno in quella tornata elettorale ottenne i voti per andare a Bruxelles.
De Luca, tuttavia, si affeziona alle sue creature, ripropone la candidatura della Musolino alle politiche del 2022 e riesce a farla eleggere senatrice. Da quel momento subentra ciò che la Parri definisce “la sindrome rancorosa del beneficato” e la senatrice si rivolta contro il suo benefattore divenendo la più acerrima contestatrice di De Luca e del Sindaco di Messina, che fu suo compagno di giunta. Secondo la leggenda (non la storia), Mata e Grifone furono i fondatori di Messina, oggi la senatrice Musolino si appresta a scrivere una nuova storia per rifondare la città dello Stretto sorretta da un altro gigante della politica siciliana ossia Davide Faraone. Se ci fosse un nuovo Omero forse il desiderio potrebbe divenire reale, in politica (almeno in Italia) ci vogliono i voti che mancano alla transfuga senatrice approdata nel partito di Renzi.
Per onore di verità nessun altro deputato eletto nelle liste deluchiane sarebbe mai approdato all’Assemblea Regione Siciliana o al Parlamento Nazionale senza l’impeto elettorale e il consenso avuti da De Luca in un recente passato.
Con l’unica eccezione dell’On. Matteo Sciotto che deve la sua elezione anche a meriti personali, perché forte di una base elettorale individuale (già Sindaco di Gualtieri Sicaminò e sulla poltrona di Sindaco di Santa Lucia del Mela).
Il desiderio è vitale, l’ossesione è una brutta malattia.
DIEGO CELI

