È la metamorfosi del Rottamatore ossia di Matteo Renzi. Bisogna riconoscergli di essere stato l’unico segretario del PD, che è riuscito a dare lustro al partito che guidava: il 41% ottenuto alle europee nel 2014 ha rappresentato un unicum!Dopo di lui un cono d’ombra che oggi è diventato un tunnel senza luci.

Da quel momento il politico è divenuto un attore da avanspettacolo, peggio un pinocchio antipatico. Nonostante le frequenti comparsate TV e il tentativo di emulare con i suoi saggi Dante Alighieri, resta confinato nell’irrilevanza fino al punto di umiliarsi e chiedere riparo in quel campo largo composto da personaggi che ha sempre denigrato (i grillini). È una storia triste quella di Matteo Renzi, causa della disaffezione dei cittadini dalla politica. Abbandonato il PD, perchè tradito da nani e ballerine che grazie a lui avevano occupato il Parlamento, per animosità e spocchia ha fatto fallire il terzo polo per ritrovarsi residuale e privo di truppe.

Conscio di ciò, per ottenere un seggio per se stesso e alcuni amici, si è ridotto a baciare le pantofole di Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli senza pudore e un minimo di orgoglio. Adopera per questo meschino disegno frasi e concetti che assomigliano a quelli della Salis. Le percentuali sono, purtroppo per lui sempre da prefisso telefonico, nè lo possono aiutare le esternazioni del suo vicerè siculo o il consenso personale della stransfuga messinese: quest’ultima non ha avuto i voti necessari nemmeno per essere eletta al consiglio comunale e deve il seggio parlamentare solo a Cateno De Luca.

La stella di Renzi non emette più luce e si è spenta, perchè colui che si era erto a Ghino di Tacco è diventato Pinocchio. Ma, gli elettori sono stanchi di essere gabbati e non si entusiasmano più per il Gatto e la Volpe e nemmeno per Buttafuoco.

Diego Celi