Correva l’anno 1961 e Domenico Modugno cantava una celebre canzone con “Franco e Ciccio” che narrava una storia parallela a quella di Cateno De Luca. Il significato della frase “Siamo rimasti in tre…”, nel contesto della canzone, è che dopo una serie di eventi, le persone coinvolte si sono ridotte a tre sole.
Un brano come triste metafora del declino dello Sciamano del Nisi, che in poco più di due anni, dopo l’exploit delle Regionali del 2022, ha visto assottigliarsi la pattuglia di parlamentari da 8 a 3. La grande fuga ha ridotto all’osso il partito di Cateno, che adesso si interroga sul futuro. “Siamo rimasti in tre…” (forse), dal momento che il terzo potrebbe sfilarsi.
L’alert è scattato ieri pomeriggio, intorno alle 18, quando Cateno De Luca sul suo profilo Fb ha pubblicato un post equivoco.
“Con il collega sindaco e deputato Giuseppe Lombardo abbiamo assaporato le magnifiche acque del torrente Fiumedinisi. Io e Lombardo siamo cresciuti con la musica di queste acque e con i profumi di questa terra. Oggi abbiamo fatto una riflessione sulle dinamiche giudiziarie e politiche che stanno mettendo a dura prova i vertici del Parlamento Siciliano. Abbiamo anche discusso della proposta di variazione di bilancio che ha esitato la giunta regionale e ci troviamo d’accordo su tante cose ma su altrettante vogliamo chiarimenti prima di poterci esprimere. Ps: Chissà se il collega Matteo Sciotto se la sente di fare lo stesso percorso?”
La risposta di Matteo Sciotto non s’è fatta attendere – singolare che i due parlino a mezzo Social – , il diretto interessato ha postato una frase altrettanto equivoca: “Caro Cateno De Luca, non posso dimenticare il bagno che ho fatto nelle acque del torrente Fiumedinisi, ma preferisco le lunghe passeggiate in montagna. In ogni caso sono pronto… invitami”. Conclude Matteo Sciotto.
Dietro il post scriptum di Cateno De Luca si nasconde probabilmente un “richiamo” pubblico indirizzato al suo compagno di partito e collega d’aula all’Ars: dettato probabilmente dal raffreddamento dei rapporti, complici forse le gelide acque del torrente del Nisi? O c’è dell’altro in questa corrispondenza a distanza fatta di post sui Social? Dalle gelide acque del Fiumedinisi stanno affiorando vecchi dissapori politici? Interrogativi ai quali nei prossimi giorni i protagonisti della corrispondenza daranno una risposta.
Ma nel post di Cateno De Luca c’è certamente anche dell’altro, un messaggio cifrato rivolo agli alleati. Lui stesso dice che in atto c’è una riflessione sull’alleanza con il centro-destra, forse da rivedere alla luce dell’inchiesta che sta sconquassando i palazzi della politica palermitana. Questo ovviamente lo ipotizziamo noi.
Il leader di Sud chiama Nord fa anche riferimento alla variazione dei bilancio, quella che non prevede “mancette” per i parlamentari. De Luca “nutre” i sindaci amici con i finanziamenti regionali e l’avere chiuso i rubinetti da parte di Renato Schifani, dopo l’inchiesta della Procura di Maurizio De Lucia a Palermo, forse sta facendo agitare lo Sciamano del Nisi.
Fatto sta che “Sono rimasti in tre…”. Forse!
Davide Gambale