La senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, ha scritto una lettera aperta per “sollecitare” la politica siciliana verso una rivoluzione culturale.
“Chi controlla chi, in un sistema in cui tutti, controllori e controllati, finiscono per corrispondere versamenti al partito che li ha nominati? Chi garantisce l’imparzialità e la neutralità dell’organo preposto al controllo se quello stesso organo si dichiara apertamente sostenitore del potere politico che lo ha nominato? Il potere in Sicilia ci ha portato ad avere strade dissestate, reti idriche colabrodo, interi territori lasciati a secco, carenza di infrastrutture, sistema dei rifiuti in mano a sempre gli stessi, sanità al collasso, diritti negati e società in lento declino sia dal punto di vista economico che sociale. E’ quindi evidente che questo ‘potere’ non è al servizio della sua comunità ma si serve di essa per accaparrarsi nuovi spazi e garantire che lo stato di bisogno resti sempre tale. Nel giorno dell’anniversario della presa della Bastiglia dunque io invito i siciliani ed i messinesi a ricordarsi come la Storia racconti che ai cittadini affamati, che chiedevano il pane per sfamarsi, la Regina Maria Antonietta mandò a dire che gli dessero le brioches. Che è un po’ come quando Cateno De Luca, autoproclamatosi come l’uomo anti-sistema, di fronte alla constatazione che il suo metodo politico non diverge da quello di quasi tutti i parlamentari che lui stesso definiva come la “banda bassotti”, risponde così fan tutti, sancendo definitivamente la fine della sua narrazione epica di uomo che combatte il potere e disvelando come il potere agisca sempre per perpetuare se stesso. Nel 1789 i cittadini francesi dimostrarono che la scelta c’era e la esercitarono. Certamente non è mia intenzione inneggiare alla rivoluzione di piazza, ma considero oggi più che mai doveroso e non più rinviabile richiamare tutti noi ad una rivoluzione sociale e culturale, il momento è ora, la scelta è sotto i nostri occhi. Una alternativa c’è, ed è in quelle forze politiche che con questo sistema di gestione del potere non si sono mischiate, non perché non ne abbiano avuto l’opportunità, ma perché non hanno condiviso quei metodi e quegli scopi. ” lo scrive in una nota la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino.

