Estate rovente per l’assessore regionale al Turismo, la messinese Elvira Amata, espressione di Fratelli d’Italia. Eletta per due legislature consecutive nel listino, occupa anche il posto di parlamentare regionale.
La Amata è finita sulla graticola giudiziaria nell’ambito dello “scandalo” che ha travolto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, il quale deve anche rispondere di peculato per il presunto uso improprio dell’auto di servizio.
La politica messinese, punta di diamante di FdI in provincia di Messina, adesso sta “cuocendo” a fuoco lento sui carboni ardenti della Procura di Palermo. In questi giorni è attesa la richiesta di rinvio a giudizio, dopo che ad inizio della scorsa settimana sono state chiuse le indagini ed è stato anche notificato il relativo avviso.
E’ accusata di corruzione per avere chiesto e ottenuto da Marcella Cannariato, nota come lady-Dragotto, l’assunzione del nipote in cambio di finanziamenti regionali alla Fondazione della famiglia Dragotto.
Amata non è solo sulla graticola giudiziaria, ma anche su quella politica tenuto conto che sono attese le determinazioni dei probiviri del partito di Giorgia Meloni. Da un momento all’altro potrebbe arrivare il pronunciamento: da via della Scrofa trapela l’intenzione di adottare la linea dura. Ciò significa la rimozione della Amata dalla poltrona di assessora.
La politica messinese, prima attivisssima in giro per la Sicilia, è scomparsa dai radar della politica: domenica sera ha movimentato la sua pagina Fb – come il compagno di sventure Galvagno – dedicando un post all’impresa di Jannik Sinner, vincitore del torneo di tennis di Wimblendon.

