Oggi sarà svelato “Uomo 56”, l’alias utilizzato dalla Procura di Palermo per definire la persona con la quale il presidente dell’Ars, Gateano Galvagno, “negoziava” le mancette da distribuire a Comuni ed enti “vicini” ai parlamentari regionali.
Tre le persone sospettate, facenti riferimento al partito politico di Cateno De Luca “Sud chiama Nord”. Le intercettazioni captate dai Finanzieri di Palermo, su delega della Procura, che stavano indagando sull’inchiesta per corruzione e peculato che vede coinvolto Galvagno, si riferiscono alle conversazioni intercorse sul finire del 2024. Il periodo in cui il “negoziatore” di Sud chiama Nord cercava di “staccare” quanti più soldi possibili per sindaci del messinese vicini a De Luca.
La prima persona sospettata (mediaticamente s’intende, visto che non risulta indagata), è Danilo Lo Gudice, il delfino di Cateno De Luca: l’ex parlamentare ha “traghettato” Sud chiama Nord nella coalizione di centro-destra. L’uomo che aveva un gran rapporto non solo politico con Galvagno. Potrebbe essere proprio lui “Uomo 56”.
Il secondo indiziato (mediaticamente), potrebbe essere Pippo Lombardo, deputato regionale del partito di De Luca, uomo di fiducia dello Sciamano del Nisi. Uno che sa muoversi abbastanza bene nei meandri dei palazzi.
Infine, il terzo indiziato (vale lo stesso discorso fatto per gli altri due), potrebbe essere lo stesso Cateno De Luca, anche lui deputato regionale dotato di grande interesse affinché la pioggia delle “mancette” potesse arrivare nel territorio di sua competenza.
Oggi, comunque sapremo di si tratta a meno di colpi di scena. Convocata per questa mattina una conferenza stampa a Palazzo Zanca.