Il solito “cabaret” camuffato da una conferenza stampa dai toni meno accessi di quella precedente, ma con l’immancabile presenza della claque. Oggi, di scena un nuovo “spettacolo” del dominus di “Sud chiama Nord” per la vicenda che vede coinvolto (non indagato), “Uomo 56”, finito ripetutamente nelle intercettazioni dell’inchiesta sulla presunta corruzione contestata al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
Si tratta a quanto pare di un altro filone d’indagine che vede i magistrati impegnati nella ricostruzione delle negoziazioni del “mercato delle vacche” per l’assegnazione delle cosiddette “mancette” di cui “Sud chiama Nord” ha fatto incetta.
Soldi regionali che finiranno nelle casse dei Comuni amministrati da sindaci vicini a De Luca. Oggi è andato di scena il solito vergognoso attacco alla stampa e in modo particolare ai giornalisti di Gazzetta del Sud con in testa il direttore, Nino Rizzo Nervo. Solo un ignorante come De Luca può affermare di non sapere chi sia.
Nino Rizzo Nervo non ha certo bisogno di avvocati difensori, ma è chiaro che l’attacco personale rivolto a un giornalista dà molto fastidio.
Lo sciamano del Nisi doveva svelare l’identità di “Uomo 56”, ma in realtà non ha svelato nulla affermando che si tratti di una doppia persona, ovvero di Cateno De Luca e di Danilo Lo Giudice. In realtà “Uomo 56” sarebbe solo Lo Giudice, l’uomo che ha condotto le trattative nel “mercato delle vacche” dello scorso dicembre con il suo amico Gaetano Galvagno.
De Luca ha tenuto a precisare che le “mancette” sono 40 – giustissimo – ma in realtà, come emerso dalle intercettazioni della Guardia di Finanza erano 140 gli emendamenti, tant’è che Galvagno era saltato dalla sedia perché “Sud chiama Nord” voleva accaparrarsi 14 mln di euro. Alla fine si sono dovuti accontentare con meno di 4 mln di euro, che serviranno a finanziare sagre, spettacoli e schiticchi. La conferenza-cabaret ha visto anche la partecipazione dei deputati regionali Pippo Lombardo e Matteo Sciotto, oltre al delfino di Cateno, Danilo Lo Giudice. “Uomo 56”.
Davide Gambale
                
