Si è tenuta ieri, presso il Tribunale di Messina l’udienza predibattimentale per il blocco stradale avvenuto il 6 novembre del 2023.
Il giudice ha deciso il rinvio a giudizio dei partecipanti: in quella stessa occasione venne anche fermato e trattenuto in Questura il giornalista di Repubblica Fabrizio Bertè, colpevole perché stava facendo il suo lavoro. Si trattava di un’azione, compiuta nell’ambito della campagna per il Fondo Riparazione, contro il ponte sullo Stretto, opera che in questi giorni è tornata all’attenzione mediatica per la possibilità di considerala come un opera di “duplice uso” militare e civile, in modo da conteggiare le spese relative all’interno di quell’aumento delle spese militari previsto da recenti accordi Nato.
“Un trucchetto contabile per un’opera inutile, in una regione in cui le persone hanno l’acqua razionata e avanza il deserto”.
Si legge in una nota di “Ultima generazione”.

