Ieri Cateno De Luca ha incantato la claque raccontando la “storiella” del finanziamento rifiutato offerto da una nota famiglia messinese in occasione della sua candidatura a sindaco di Messina.

Una prassi consolidata che, come raccontato dallo Sciamano del Nisi, la famiglia era solita fare con tutti gli aspiranti sindaci di Messina.

“Ho rifiutato il contributo e ci sono rimasti male” ha detto in conferenza stampa perché non potevo essere come tutti gli altri.

Bravo, applausi a scena aperta.

Questa è la “mezza verità” di Cateno, già perché c’è l’alta parte della verità che emerge da quella che Laura Castelli ha definito la lista di proscrizione dei “donatori” di denari alla “galassia-De Luca”, lascia di stucco.

E’ vero che solo gli sciocchi non cambiano idea e il nostro non è mica fesso, ma ergersi a modello politico forse è troppo esagerato. Scorrendo la lista dei contribuenti a Sud chiama Nord e Sicilia Vera, ecco balzare agli occhi un versamento da 5mila euro, guarda caso, di un componente di quella stessa famiglia che nel 2018 si vide rifiutare il contributo.

Ecco le cose che non dice Cateno, ma ieri mattina ha voluto precisare che non era come gli altri. Oggi, probabilmente, è anche peggio.

D.G.