La notifica della chiusura delle indagini sul presunto caso di corruzione dell’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata, è arrivata ieri pomeriggio quasi in contemporanea con le dimissioni del capo della segretaria politica, Pippo Martino.
Adesso la difesa della Amata potrà produrre delle memorie e poi sarà richiesto con molto probabilità il rinvio a giudizio.
Si tratta di uno dei filoni dell’inchiesta principale che vede “invischiato” il presidente dell’Ars, Gateano Galvagno, anche lui nei guai per corruzione.
La Amata è coinvolta nell’inchiesta, ma non è la sola: c’è anche Marcella Cannariato, meglio nota come “lady-Dragotto”, la quale avrebbe assunto il nipote della Amata a fronte di finanziamenti pubblici.