Analisti e sociologi cercano di spiegare i motivi della disaffezione dei cittadini nei confronti della politica. Argomentano tale atteggiamento, ormai radicato, con tesi immaginifiche e analisi profonde, mentre basterebbe solamente scrivere che i rappresentanti del popolo non suscitano più ammirazione e non vengono percepiti come persone dotate di competenza e carisma.
Purtroppo il sistema elettorale con i collegi plurinominali e i listini vari, hanno selezionato una classe politica incompetente e spesso stupida. Se l’incompetenza non è giustificabile, la stupidità per chi vuole legiferare e amministrare è molto più grave.
La cronaca di questi giorni che sta agitando la Presidenza dell’Ars e l’esecutivo della Regione Sicilia acuisce il disagio degli elettori e sminuisce oltremodo il ruolo delle istituzioni. Non è credibile che personalità così in vista per una ciotola di popcorn si facciano infangare da accuse imperdonabili.
Certo il sottobosco dei collaboratori non aiuta questi personaggi, i quali per incompetenza delegano decisioni a questo cerchio, divenuto una terra di mezzo da cui dipendono elargizioni, sponsorizzazioni e nomine. Il fango mediatico è adesivo e corrosivo, purtroppo non aspetta nè i processi nè le sentenze, intanto i malcapitati sono additati al pubblico ludibrio e considerati colpevoli anche se estranei ai fatti contestati.
Essi, tuttavia, sono responsabili di essersi circondati di soggetti che nulla hanno a che fare con la “Politica” di Plutarco o il “Principe” di Machiavelli: questi collaboratori vogliono solo sfruttare la grande opportunità che il ruolo offre. Purtroppo non sono aquile se per un paio di confezioni di popcorn hanno creato questo tsunami.
Diego Celi