“In partenza per Palermo! Alle ore 14:00 ci sarà il dibattito in Aula sulle dichiarazioni del presidente del Parlamento Siciliano, Gaetano Galvagno, sulle vicende giudiziarie che lo stanno riguardando. Io parto dal presupposto che i processi non si devono svolgere nei Parlamenti e sui social essendo già stato vittima dei parolai che quando sono stato arrestato hanno detto peste e corna su di me”.
Lo scrive sulla sua pagina FB il sindaco di Taormina e deputato all’Ars, Cateno De Luca, non un deputato “modello” ma un assenteista cronico.
Tuttavia oggi, il “suo” presidente dovrà riferire in aula a proposito dell’inchiesta sulla corruzione che lo vede coinvolto e all’appuntamento De Luca non può mancare.
Poi aggiunge: “Nessuno di questi parolai di professione (mai amministrato neanche un Condomio) mi ha chiesto scusa al cospetto delle mie assoluzioni e certa stampa, giustizialista a fase alterne, prima mi ha sporcificato con i paginoni poi mi ha riservato lo spazio di un necrologio per comunicare le mie assoluzioni.Il tempo è galantuomo ma la miseria umana di certi personaggi in cerca di autore che campano facendo gli sciacalli ti segna per tutta la vita. Io ormai sono condannato a non aver più sonni tranquilli perché due arresti e 15 processi mi hanno segnato a vita e solo la mia famiglia comprende cosa significa convivere con un soggetto che la notte ha continue convulsioni e non riesce più a raggiungere il normale livello di riposo che tocca a tutti gli essere umani. In queste circostanze le parole sono peggio delle pietre e vi assicuro che avrei preferito essere lapidato con le pietre e non subirei la quotidiana lapidazione sui giornali e sui social”.