Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione in merito ai dati emergenti dalle graduatorie di mobilità dei docenti di ruolo per l’anno scolastico 2025/2026, in particolare in relazione all’applicazione della Legge 104/1992.
Il prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU scrive in una nota: “Le anomalie riscontrate nei trasferimenti, specialmente al Centro-Sud, sollevano interrogativi legittimi circa l’effettiva regolarità e trasparenza delle dichiarazioni presentate da alcuni beneficiari della normativa.
Negli ultimi decenni si è registrato un aumento significativo delle domande di precedenza legate alla Legge 104: nel settore scolastico i docenti beneficiari sono passati da circa il 9–10 % a superare il 13 % nel complesso, con picchi regionali fino al 18 % (Sardegna) o al 26 % (ATA in Umbria). L’INPS ha inoltre segnalato che tra il 2019 e il 2023 i permessi personali sotto la 104 sono cresciuti del +18 %, mentre quelli per assistenza ai familiari del +14 %.
Secondo le più recenti elaborazioni (Tuttoscuola e Tecnica della Scuola), su dati ufficiali MIUR, si rileva una situazione fortemente sbilanciata tra Nord e Sud:
Nella scuola secondaria di I grado, al Sud il 14,1 % dei trasferimenti provinciali è stato ottenuto con precedenza ex Legge 104, nelle Isole il 13,3 %, con una media nazionale del 10,1 %.
A livello regionale: Campania 17,8 %, Calabria 14,2 %, Sicilia 14,1 %, Basilicata 14,0 %.
Nella scuola primaria, su 2.902 trasferimenti interprovinciali, 624 (21,5 %) sono avvenuti con 104. In alcune aree del Sud, si toccano picchi del 53,9 %, e nelle Isole 59,4 %. In particolare: Sicilia 72,9 %, Calabria 79,5 %, Campania 66,6 %, Basilicata 30,3 %.
In netto contrasto, al Nord-Ovest e Nord-Est, le percentuali si aggirano tra l’1,1 % e il 7,8 %.
Questi numeri indicano una concentrazione anomala del beneficio 104 nel Centro-Sud, spesso a scapito di docenti con maggiore punteggio e anzianità di servizio, ma privi di precedenze, esclusi dalle sedi desiderate.
Nel rispetto dei diritti reali delle persone disabili, il Coordinamento ritiene che un incremento sproporzionato dell’uso della 104, unito a tali squilibri territoriali, possa nascondere fenomeni di utilizzo improprio. Pertanto chiediamo:
L’avvio immediato di un’indagine nazionale da parte di MIUR, USR, INPS, ASL e Guardia di Finanza per verificare la veridicità delle dichiarazioni presentate.
La pubblicazione trasparente dei dati, disaggregati per provincia e per tipologia di precedenza, sui trasferimenti effettuati con la Legge 104.
L’introduzione di sistemi di controllo automatizzati e incrociati tra i dati scolastici, sanitari e previdenziali al momento della richiesta.
Sanzioni rigorose in caso di dichiarazioni mendaci, incluse la revoca del trasferimento, l’annullamento dei benefici e la segnalazione all’autorità giudiziaria.
Conclusione
Il fenomeno di crescita esponenziale e territorialmente squilibrato nell’applicazione della Legge 104/92 impone una riflessione urgente. È doveroso tutelare i diritti di chi ha reali esigenze di assistenza, ma allo stesso tempo contrastare ogni forma di abuso che danneggia l’intero sistema educativo e penalizza i docenti onesti.