Messina era la città del ministro degli Esteri italiano di quel periodo, Gaetano Martino. Europeista convinto, egli fu il principale promotore della riunione che passerà alla storia come “Conferenza di Messina”.
Fu infatti nella sua città, Messina, che dall’1 al 3 giugno del 1955 si incontrarono i ministri degli Esteri, nel Salone di rappresentanza di Palazzo Zanca, dei sei paesi della CECA. “Mi auguro – disse Martino in apertura dei lavori – che in questa conferenza aggiungeremo un’altra pietra alle fondamenta della costruzione europea”. I ministri degli esteri partecipanti furono, oltre Gaetano Martino che era anche Rettore dell’università messinese, liberale, deputato fin dalla prima legislatura e già ministro della Pubblica istruzione che volle che la conferenza si svolgesse a Messina, l’olandese Jan Willem Beyen, europeista convinto; Paul Henri Spaak, ministro degli Esteri belga, socialista e zio dell’attrice e cantante Catherine Spaak; il tedesco Walter Hallstein, anche Rettore di un’università, quella di Francoforte; Antoine Pinay, ministro degli esteri francese e uomo di destra; Joseph Bech, ministro degli Esteri del Lussemburgo che presiedette i lavori della Conferenza e l’olandese Jan Willem Beyen, europeista convinto. A Taormina i ministri si recarono in visita da turisti il 31 maggio e furono accolti dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Scelba che offri loro la colazione. Fu un incontro informale solo per conoscersi ed avviare i primi contatti nell’Hotel San Domenico, nessuna conferenza a Taormina, nessuna decisione, nessun accordo, niente di niente: questo è soltanto un falso storico.
Del resto, basterebbe leggere l’articolo del Corriere della Sera di mercoledì 1 giugno 1955 che titola “Si apre oggi a Messina la conferenza dei ministri degli Esteri della C.E.C.A.” e alcuni brani dell’articolo per rendersene conto: “Taormina 31 maggio, notte. Le delegazioni dei Governi dei sei Paesi della comunità del carbone e dell’acciaio, che domani, a Messina, parteciperanno ai lavori della conferenza dei sei ministri degli Esteri, si sono rifugiate nel silenzio di Taormina Alta…”.
Taormina non ospitò nessuna Conferenza, questa si tenne solo e soltanto a Messina, dall’1 al 3 giugno! Se poi nei giornali si legge, erroneamente, di una “Conferenza di Taormina”, ciò è falso. Se poi è stato fatto per fare un piacere al sindaco Cateno De Luca in segno di asservimento, questa è tutt’altra storia.
Nino Principato