Ecco perché l’ACR Messina adesso diventa “appetibile”

Redazione

Ecco perché l’ACR Messina adesso diventa “appetibile”

giovedì 12 Giugno 2025 - 16:02

La decisione del Tribunale di Messina di concedere la cosiddetta “ristrutturazione del debito”, dopo che la Procura di Messina aveva chiesto la liquidazione giudiziale, paradossalmente rende il club nuovamente appetibile per i possibili compratori. Posto che la città non ammetterebbe nè merita ulteriori avventurieri, va da sé che la principale società calcistica cittadina è ancora viva. Qualcuno aveva sperato il contrario, ma a detta di esperti di diritto fallimentare non vi era un solo presupposto per liquidare il sodalizio.

La massa debitoria

Posto che il giudice Daniele Carlo Madia ha accordato dopo una camera di consiglio lampo, al Messina di accedere alla “ristrutturazione del debito”, adesso la società ha 60 giorni di tempo per presentare un piano e relazionare di tutto ciò al commissario delegato dal Tribunale che avrà il compito di vigilare. Il piano prevede, fra l’altro, l’abbattimento della massa debitoria, soprattutto quella esistente e già rateizzata con il Fisco. In casi del genere è possibile abbattere il debito fino al 40% per avere la certezza che venga accettato. Ciò significa che il Messina si troverà con un fardello notevolmente ridotto pari a 400mila euro (si tratta di una stima). Debito che potrà essere rateizzato.

Il debito con i calciatori sotto contratto va estinte integralmente nei tempi previsti, ovvero pagamenti degli stipendi di febbraio, marzo, aprile e maggio, al fine di ottenere il via libera all’iscrizione.

Per quanto riguarda fornitori e collaboratori si andrà ad una procedura negoziata. In buona sostanza, grazie a questa procedura il Messina avrà una massa debitoria notevolmente ridotta. Il tutto ovviamente è strettamente subordinato all’iscrizione della squadra al campionato di serie D.

Perché l’ACR diventa appetibile

Nonostante il fardello della penalizzazione (-14), il club torna ad essere appetibile dal momento che la massa debitoria – grazie alla ristrutturazione del debito -, sarà notevolmente ridotta. Chi vuole farsi avanti con reali intenzioni può rilevare una società di calcio rappresentativa di una piazza prestigiosa come Messina che ha dimostrato il suo potenziale di pubblico, come in occasione delle gare interne contro Trapani, Catania e Juve N.G.

Le altre soluzioni

A parte la Messana che milita nel campionato di Eccellenza dopo la promozione, alcuni hanno proposto il titolo del Sant’Agata Militello del presidente Maximiliano Sosa, argentino di 46 anni con molta esperienza nel mondo del calcio ma con pochi soldi a disposizione. A sollecitare il presidente del Sant’Agata anche ex dirigenti dell’ACR Messina che hanno avuto interlocuzioni con il sindaco Federico Basile.

C’è poi la Cooperativa Messina, animata da bravi giovani ma che sul piatto possono mettere sano entusiasmo e niente soldi. C’è stata anche in questa cosa una interlocuzione con il sindaco Federico Basile, il quale ha sentito Dante Scibilia, presentato dalla Coop.

In realtà tutte queste interlocuzioni sono finite in un buco nero, dopo la decisione del Tribunale di accordare al Messina la “ristrutturazione del debito”.

Che fine ha fatto Peditto?

Giuseppe Peditto, l’imprenditore messinese che si era fatto carico del pagamento dei contributi dell’ACR Messina, e che si era detto pronto di essere interessato anche in caso di serie D, è praticamente scomparso dai radar. Se lo chiedono in tanti che fine abbia fatto.

E gli altri imprenditori?

L’imprenditoria locale spesso chiamata in causa quando sono emersi i primi segnali di crisi dell’ACR, sembrano anche loro scomparsi. Siamo certi si sia trattato di un allontanamento volontario in attesa di qualche schiarita da un punto di vista giudiziario. Adesso la schiarita è arrivata e potrebbero rifarsi avanti per programmare un serio rilancio del calcio messinese.

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