Si stanno celebrando a Misilmeri i funerali di Sara Campanella, la 21enne barbaramente uccisa a Messina, lunedì della scorsa settimana.
I giovani presenti indossano una maglietta bianca con la scritta nera No Violenza. I familiari hanno portato una foto con l’immagine di Sara e un palloncino rosa a forma di cuore con su scritto la frase preferita dalla giovane universitaria: “Mi amo troppo per stare con chiunque“. All’arrivo della bara bianca, un lungo applauso ha scandito l’ingresso del feretro all’interno di una chiesa gremita all’inverosimile.
“Sara è stata strappata, l’amore non uccide”, le parole dell’arcivescovo ai genitori. L’arcivescovo ha poi aggiunto: “L’amore non uccide, è assurdo. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Sara. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo a un corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano. Perché chiunque è violento non sa che la violenza ha la forza distruttiva di una bomba all’idrogeno: provoca una deflagrazione a cascata. Nel costato di Cristo, aperto e trafitto con violenza, entrano tutti i cuori lacerati dalla violenza. I cuori lacerati dei familiari di Sara. I cuori di noi tutti. Non abbiamo parole da darvi, sorelle e fratelli. Solo un Corpo, un Cuore, dentro il quale piangere il dolore senza fine della vostra e nostra ‘piccola’ Sara. Sara è stata strappata: tu mamma Cetty, tu papà Alessandro, tu Claudio suo amato fratello. Voi suoi amici. Solo nostro Signore, che è morto trafitto nell’abbandono della croce, dopo aver squarciato con un grido il silenzio del Padre, sa come starvi vicini. In silenzio.