Il Partito Democratico di Messina con i suoi consiglieri comunali Felice Calabrò, Antonella Russo ed Alessandro Russo interviene sulla vicenda relativa all’incarico di Capo di Gabinetto della Città Metropolitana affidato a Laura Castelli e poi revocato.
“Le ultime novità relative alla rimodulazione dell’incarico di Laura Castelli al Gabinetto della Città Metropolitana sono occasione per noi per esprimere una indignazione politica alla luce di quella che a Messina appare ormai una vera e propria prassi di gestione del potere. La vicenda che ci occupa, invero, denota approssimazione amministrativa, superficialità gestionale, e certamente pu essere assunta (al contrario) come esempio da non seguire sotto il profilo politico. Ebbene, a distanza di poche settimane, il sindaco Basile modifica il suo precedente decreto di nomina sol perché la dott.ssa Castelli, come era facilmente prevedibile (visto che la stessa non abita a Messina) “non può assicurare una presenza giornaliera in servizio con i connessi obblighi propri di un pubblico dipendente”, essendo la medesima presidente nazionale di un movimento politico, e conseguentemente deve recarsi frequentemente a Roma per impegni di natura politica e non certo istituzionale” dicono in una nota.
“Alla luce di queste considerazioni, che pure dovevano essere note al Sindaco all’atto della nomina (facendo entrambi parte del medesimo movimento), Basile, venendo incontro alle esigenze del tutto personali della Sua Presidente, modifica l’incarico, confermandolo nella sostanza, e mutandolo nella forma. Infatti, la nostra non più Capo di Gabinetto, assume la veste di esperta con contratto di collaborazione a tempo determinato e di consulenza con un rapporto fiduciario, con la corresponsione di 47.000 euro annuali, pari allo stipendio tabellare dei dirigenti… Paradosso dei paradossi…” spiegano.
“Allo stato, quindi, appare lecito chiedersi e chiedere al Sindaco:
Attesa la modifica intervenuta, dobbiamo ritenere che la città metropolitana non avesse bisogno di un capo di gabinetto? Se così è, allora perché è stata nominata illo tempore la Castelli? Ed ancora, se invece la città metropolitana ha ancora bisogno di un capo di gabinetto, perché è intervenuta la detta modifica? In tale ultimo caso, cosa intende fare il Sindaco? Forse intende procedere ad un’ulteriore nomina? Con conseguente aggravio di costi in capo all’Ente? In verità, alla luce delle motivazioni sottese alla modifica di che trattasi ed esternate al pubblico, sembrerebbe che nel caso in esame non sia stato garantito il perseguimento dell’interesse pubblico. Infatti, per come è stata rappresentata l’intera vicenda, sembrerebbe essere stato tutelato l’interesse dell’incaricata, la quale, per motivi strettamente personali, non pu assolvere al primo incarico conferitole. Sotto questo profilo riteniamo doveroso che il Sindaco chiarisca qual è l’interesse precipuo dell’Ente rappresentato, e come ne sia stato garantito il perseguimento. Ma davvero in questa città si può ritenere di conferire incarichi apicali con queste modalità, con questa disinvoltura, e se volete con questa facilità???” conclude la nota.