A un anno dalle dimissioni dell’ex rettore Salvatore Cuzzocrea, il Consiglio d’Amministrazione dell’Università di Messina ha deciso di costituirsi parte civile nel processo in corso che lo vede coinvolto.
Il 6 novembre si terrà l’udienza preliminare davanti al Gup Arianna Raffa, relativa a una seconda inchiesta che verte su presunte irregolarità nella gestione degli appalti universitari, emerse a seguito dei rilievi dell’Anac del 2022. La Procura di Messina, rappresentata dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa e dalla sostituta Francesca Bonanzinga, ha chiesto il rinvio a giudizio per Cuzzocrea, il direttore generale Francesco Bonanno, e sei imprenditori.
I reati ipotizzati includono turbativa d’asta in concorso e falso da parte di pubblico ufficiale, per lavori e forniture all’Università di Messina. Tra gli appalti sotto inchiesta ci sono progetti di efficientamento energetico (10 milioni di euro), restauro e riqualificazione del patrimonio immobiliare (7,8 milioni), e la riconversione delle residenze universitarie (con due interventi rispettivamente da 9,4 e 8,4 milioni).
Cuzzocrea ha presentato una memoria difensiva, mentre Bonanno ha richiesto di essere ascoltato. L’udienza stabilirà se procedere con il processo o archiviare le accuse.
Un’altra questione aperta riguarda il caso rimborsi, per cui Paolo Todaro, componente del Senato accademico e segretario di Gilda Unams Università, ha fatto un esposto in Procura.