Si è svolta ieri a Palazzo Zanca una seduta della IV Commissione consiliare del Comune di Messina in merito alla crisi idrica, presieduta dalla consigliera forzista Sara Di Ciuccio. La discussione, convocata inizialmente per discutere delle dimissioni del direttore generale Pierfrancesco Donato, è arrivata proprio nel momento in cui, a tenere banco nel dibattito pubblico messinese, sono le nuove dimissioni del cda di Amam spa nella sua totalità, compresa la presidente Loredana Bonasera, che pongono diversi interrogativi politici. Si attende infatti una relazione di fine mandato promessa dal cda dimissionario, che potrebbe forse chiarire qualche aspetto della vicenda.
Il sindaco Federico Basile, accompagnato dall’assessore all’acqua Francesco Caminiti, ha tenuto a precisare che “le dimissioni sono atti volontari, questo lo ribadisco. Il clima che si è respirato in questi mesi in città è stato dominato dal dubbio, che ha causato forti tensioni all’interno dell’azienda. L’emergenza non è finita ma siamo in una fase diversa, grazie anche all’impegno di Amam. È una scelta fatta per restituire serenità all’azienda e mantenere alta la fiducia dei cittadini. L’azienda non si ferma, è già pubblico il bando per il cda e presto uscirà quello per il nuovo direttore generale. L’azienda non si ferma anche perché non esiste solo il cda, ci sono dipendenti che lavorano ogni giorno e lo fanno bene, e non cambia la linea politica”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, non si fa andare bene queste dichiarazioni e seppure dice “apprezzo la presenza del sindaco perché ci mette la faccia” spiega “per noi le dimissioni sono una moderata soddisfazione, era da tempo che le chiedevamo, ma sono arrivate tardi. Non crediamo siano dimissioni improvvise, crediamo ci siano state delle consultazioni dietro, legittime sicuramente. Non ce le aspettavamo, perché Bonasera in Consiglio aveva ribadito che sarebbe rimasta a capo di Amam. Da notare l’assenza strategica del direttore generale nei momenti pubblici come le conferenze stampa di Amam, viste poi le dimissioni. Vorremmo delle spiegazioni in merito. Non accettiamo la spiegazione che si siano dimessi per via di strumentalizzazioni politiche. Tuttavia vogliamo mettere una pietra tombale sopra le polemiche, ripartiamo da qui”.
Anche Alessandro Russo interviene a nome del gruppo PD:
“Riteniamo che la polemica politica faccia male, mentre la dialettica faccia bene. Noi non abbiamo mai fatto polemica, siamo sempre stati costruttivi, proponendo soluzioni, alcune delle quali lo ammettiamo, sono state anche accolte. Queste dimissioni dimostrano che non è andato tutto bene, altrimenti il cda dimissionario sarebbe stato difeso dall’amministrazione e le dimissioni non sarebbero state accettate”.
Anche Russo e il PD chiariscono: “Non ci bastano le spiegazioni date oggi in aula. Vorremmo anche capire di più sugli evidenti problemi gestionali in Amam, contestati dallo stesso cda uscente, che hanno spinto il direttore generale a dimettersi e prima ancora portato alla sostituzione del direttore tecnico”.
Tra le voci di maggioranza, a difesa del cda uscente si è levato Pippo Triscritta, che ritiene che “le dimissioni sono ingiuste e non andavano accettate, il vero responsabile della crisi idrica è il presidente della Regione Schifani. Messina è la città siciliana dove meno si è sentita la crisi idrica. È inutile impegnare interi consigli comunali sulla questione”.
Dopo la seduta, intanto, il coordinamento cittadino di Forza Italia, è intervenuto sulla questione:
“Nonostante la nostra consigliera Sara Di Ciuccio, da presidente della Commissione, ha più volte incalzato l’amministrazione si è preferito parlare di altro e di altri, tergiversare e prendere ancora tempo. Il sindaco non ha rispettato nemmeno lo strumento istituzionale della Commissione, trasformando persino quest’occasione in un buco, non nell’acqua ma nell’asciutto, per dipanare ormai il caso Amam a Messina. Ce ne faremo una ragione, sicuramente è l’atteggiamento che l’amministrazione comunale continuerà a mantenere irrispettoso delle sedi istituzionali e ancora di più dei cittadini, considerati solo in campagna elettorale”.
Sulle dimissioni, poi, dell’intero cda dell’Amam gli azzurri sono chiari, “abbiamo più volte richiesto questo passo indietro da parte della governance dell’azienda e, finalmente, le dimissioni, che già ci aspettavamo da tempo, sono arrivate”.
“Siamo convinti – proseguono i componenti del coordinamento – che era un atto dovuto, ma certo non può ritenersi risolutivo, perché tutto questo non chiarisce, ancora una volta, quali siano state le ragioni della crisi idrica che ha vissuto la città. Rimaniamo convinti che l’amministrazione debba rispondere dell’operato di questi mesi e dare le vere spiegazioni, senza schermarsi e attribuendo tutto a strumentalizzazioni politiche e mediatiche che l’Amam starebbe subendo”, concludono i forzisti.