Ospite d’eccezione all’Università di Messina. L’Aula Magna del Rettorato ha ospitato un seminario a cui ha partecipato in qualità di relatore il professor Giuliano Amato, figura di grande rilievo nel panorama politico e giuridico italiano (è stato, tra le altre cose, presidente del Consiglio dei Ministri tra il 1992 e il 1993, giudice della Corte costituzionale tra il 2013 e il 2022 e presidente della stessa Corte nel 2022). Oggetto del seminario è stata la presentazione del volume “Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società”, scritto a quattro mani dal prof. Giuliano Amato e dalla dottoressa Donatella Stasio (editorialista de “La Stampa”).
Il libro racconta l’intenso viaggio negli anni dell’apertura della Corte Costituzionale alla società civile, per far conoscere tra i giovani, nelle carceri, nelle piazze e non solo un’istituzione che ha cambiato l’Italia. Un cambio di passo divenuto necessario per il Paese in un’epoca di ‘regressioni democratiche’ che, in Europa e nel mondo, continuano a minare lo Stato di diritto proprio con un attacco alle Corti.I lavori sono stati inaugurati, alla presenza degli autori, dai saluti istituzionali della Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari e del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. Alessio Lo Giudice.
L’evento è stato introdotto dal prof. Giacomo D’Amico (Responsabile Unità locale PRIN) e moderato dalla giornalista Natalia La Rosa (Responsabile GDS Academy Gazzetta del Sud). Hanno, invece, dialogato con il prof. Amato e la dott.ssa Stasio, i docenti Antonio Saitta e Luigi D’Andrea (Ordinari di Diritto costituzionale).“Siamo onorati – ha detto la Rettrice – di aver avuto l’opportunità di poter accogliere nella nostra Aula Magna ospiti di grande rilievo, ovvero, il prof. Giuliano Amato che ha segnato la politica italiana ed è anche noto per le sue grandi competenze giuridiche, e la dott.ssa Donatella Stasio, Editorialista de ‘La Stampa’. La presentazione del loro libro rappresenta l’occasione per affrontare il tema del ruolo che la Corte costituzionale italiana riveste nella società. Desidero ringraziare i docenti della Cattedra di Diritto Costituzionale per l’organizzazione di questo importante evento”.
“Già da tempo – ha commentato il prof. Amato – la Corte costituzionale ha intrapreso un viaggio che definirei sacrosanto e che ha sempre saputo di dover fare. Si tratta di un viaggio comunicativo che ha incominciato a praticare con maggiore lucidità e consapevolezza solamente negli ultimi anni, sin da quando era Presidente Paolo Grossi. A questa esperienza si riferisce il libro, poggiando sulla premessa che pochi in Italia, per ragioni misteriose, sapevano, e forse ancora sanno, cosa fa la Corte Costituzionale che inoltre incide sulla vita degli italiani in modo diretto e su problemi, alle volte, cruciali. I cittadini vedono che per qualche motivo la loro vita è cambiata e magari non sanno che la fonte di quel cambiamento risiede nella Corte, non nel Governo, nel Parlamento o in loro stessi. Oggigiorno è importante che tutti sappiano e siano capaci di rendersi conto delle Istituzioni di garanzia di cui la Corte è, forse, l’espressione più piena. In questo senso, perciò, l’attività di comunicazione intrapresa è importante e si è rivelata tale anche, di converso, per consentire alla Corte costituzionale di conoscere meglio la realtà degli italiani su cui incide. Da qui il viaggio nelle Scuole, nelle carceri ed i contatti di varia natura che stanno continuando”.