Espulso De Leo da ScN, è polemica con Musolino

Michele Bruno

Espulso De Leo da ScN, è polemica con Musolino

martedì 07 Maggio 2024 - 11:08

Un terremoto in Sud Chiama Nord, il deputato regionale Alessandro De Leo è stato espulso dal movimento, in un momento in cui il leader Cateno De Luca è ricoverato per una polmonite acuta.

Così in una nota unitaria i parlamentari regionali del gruppo all’Ars hanno comunicato la notizia:

“Il Gruppo Parlamentare Sud Chiama Nord comunica con rammarico l’espulsione del deputato Alessandro De Leo dalle sue fila. Dopo un attento esame e un’approfondita valutazione del comportamento del deputato De Leo, i vertici del movimento politico hanno preso la decisione di procedere con l’espulsione. Nel corso degli ultimi mesi, è diventato evidente un venir meno del rapporto fiduciario, accompagnato da un disinteresse manifesto verso le iniziative del partito e la nostra agenda politica. Il Gruppo Parlamentare “Sud Chiama Nord” riconosce l’importanza della diversità di opinioni e prospettive all’interno del gruppo, tuttavia, ritiene che il comportamento del deputato De Leo non sia compatibile con i valori e gli obiettivi del gruppo e del Movimento. Al rientro del nostro leader Cateno De Luca la decisione sarà formalizzata e comunicato alla presidenza del Parlamento Siciliano in base al regolamento dell’Ars. Questa decisione non è stata presa alla leggera, ma è stata considerata necessaria per preservare l’integrità e l’efficacia dell’azione del nostro gruppo.”

Il deputato, ormai ex membro del soggetto politico deluchiano, ha risposto così:

“Ho saputo dalla stampa della mia espulsione dal gruppo Sud chiama Nord, apprendo con stupore e rammarico della scelta di espellermi in data odierna dal gruppo parlamentare Sud chiama Nord presso l’Assemblea regionale siciliana. Le motivazioni addotte, confuse e mai prima contestatemi, mi obbligano a una seria e approfondita riflessione politica. Già in questi mesi ho dovuto registrare una deriva politica e programmatica poco condivisibile, pur tuttavia non ho mai fatto mancare l’impegno e la mia lealtà. Continuerò ad onorare il mandato parlamentare a servizio della mia comunità di riferimento. Rendo noto di avere conseguentemente comunicato la mia adesione al Gruppo misto”.

“Io sono tra i fondatori di Sud chiama Nord. Sono stato sempre leale al partito, come dimostra la mia candidatura a Taormina, e ho sostenuto economicamente, con regolarità, ScN. Ho anche rinunciato ai gettoni quand’ero consigliere comunale. Motivi di dissenso politico, su scelte non condivise, li ho discussi direttamente con De Luca. Ma non mi aspettavo questa espulsione, senza che nessuno mi interpellasse” ha concluso così la sua nota stampa, rispondendo a una lettera di De Luca al movimento fatta leggere a Taormina dalla moglie, in cui si faceva un’accusa a chi non corrisponde il sostegno economico al partito.

Sulla questione è intervenuta anche Dafne Musolino, senatrice di Italia Viva e fuoriuscita da tempo da Sud Chiama Nord, che attacca il movimento politico di De Luca e manifesta solidarietà a De Leo:

“Mentre si inneggiano i valori della Libertà e della legalità, ScN dà ancora una volta prova della totale assenza del metodo democratico al suo interno, diramando un comunicato stampa con il quale viene comunicata l’espulsione dell’on.le Alessandro De Leo senza che il diretto interessato fosse stato posto a conoscenza neppure dell’esistenza di un procedimento a suo carico. Non mi stupiscono questi metodi, che costituiscono una delle ragioni della mia fuoriuscita da ScN ed esprimo piena e sincera solidarietà all’on.le Alessandro De Leo, con il quale ho condiviso una parte importante del percorso politico, apprezzandone le capacità politiche e le doti umane”.

“Sono certa – prosegue Musolino – che qualsiasi decisione vorrà prendere l’On.le De Leo verrà assunta dopo una profonda riflessione e nel rispetto della sua carica di deputato regionale, con la piena consapevolezza che il mandato elettivo si onora con il lavoro parlamentare e le iniziative a sostegno della comunità e non certo con adesioni acritiche a scelte imposte dai vertici, in assenza di qualsiasi confronto con i componenti del partito”.

“Ancora una volta mi corre l’obbligo di rammentare che l’art. 49 della Costituzione riconosce ai cittadini il diritto di associarsi in un partito politico a condizione che venga rispettato il metodo democratico e dolorosamente prendo atto che proprio la democrazia è la grande assente nel dibattito all’interno di ScN” conclude Musolino.

La risposta della senatrice ha subito innescato la polemica, con la risposta di Sud chiama Nord, nelle dure parole del deputato regionale Giuseppe Lombardo:

“Chi ha politicamente rubato il consenso e si è “venduta” al miglior offerente politico non ha titolo ad intrufolarsi come una “sciacalla politica” in dinamiche che non conosce, ma delle quali parla solo per ricordare al mondo della sua esistenza. Noi non ci siamo permessi di chiedere spiegazioni alla Musolino sul suo rifiuto di candidarsi alle elezioni europee che  avrebbe rivolto al Toto’ Renzi. Avrebbe avuto una grande occasione. Una occasione per dimostrare al mondo il suo valore elettorale e invece passa il suo tempo con Matilde Siracusano a fare video contro Cateno De Luca. Perché la Musolino non fa un video con la Siracusano sulla chiusura del centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina? Tutti sanno che l’attuale compagno della Siracusano è Roberto Occhiuto presidente della Regione  Calabria che si rifiuta di dare seguito all’intesa che consentirebbe la sopravvivenza della cardiochirurgia pediatrica a Taormina. Neanche le condizioni di salute di Cateno De Luca hanno bloccato la voglia irrefrenabile della ormai “sciacalla politica” Dafne Musolino. Si attende ennesima minaccia di querela. A proposito perché de Leo sta zitto e parla Dafne Musolino?”

Michele Bruno.

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