Certificazione unica per gli ex tirocinanti del Comune, Gioveni: “Così non possono accedere ai sussidi”

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Certificazione unica per gli ex tirocinanti del Comune, Gioveni: “Così non possono accedere ai sussidi”

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venerdì 01 Marzo 2024 - 09:33

Si torna a discutere degli ex tirocinanti di Amam e Messinaservizi, che hanno concluso la loro attività lo scorso 22 dicembre. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Libero Gioveni, ha sottolineato che questi lavoratori, che percepivano circa 600 euro al mese, sono stati penalizzati dall’Amministrazione comunale a seguito del rilascio della Certificazione unica, perché non hanno più la possibilità di accedere ai sussidi attualmente erogati dallo Stato, e in particolare all’assegno di inclusione introdotto recentemente dal governo Meloni. L’assegno di inclusione, infatti, prevede dei requisiti più stringenti per accedervi rispetto al reddito di cittadinanza.

“I tirocini di inclusione sociale che l’Amministrazione ha posto e porrà a breve in essere, vengono fatti per aiutare le persone che vivono un disagio economico oppure per penalizzarli?”. Con questo interrogativo provocatorio Gioveni interviene per chiedere che le prossime misure pensate per gli ex tirocinanti non contemplino il rilascio della Certificazione Unica.

“Risulta davvero paradossale il fatto che molti degli ex tirocinanti che durante il loro impiego a MessinServizi e in Amam hanno percepito la modesta indennità di 600 euro mensili – evidenzia Gioveni – non abbiano potuto accedere all’ADI (assegno di inclusione) a causa dell’innalzamento del loro valore Isee frutto, appunto, del percepimento della misura economica. Avevo peraltro evidenziato questa stortura già in tempi non sospetti lo scorso anno di questi periodi quando MessinaServizi, come soggetto ospitante, aveva rilasciato ai suoi tirocinanti la Certificazione.

“Ora, pur apprezzando gli sforzi dell’Amministrazione nel reperimento delle risorse necessarie ad avviare questi tirocini non si può non evidenziare il fatto che qualcosa, nell’obiettivo principale di questo genere di progetti che è evidentemente quello di dare un sostegno socio-economico e un accompagnamento al lavoro, non sia andato per il verso giusto, perché da un lato si vuole tendere una mano a questi soggetti, dall’altro invece, così come avvenuto in questo periodo di fermo che dura già da due mesi e mezzo, li si è danneggiati proprio perché in molti non hanno potuto usufruire dei sussidi anche minimi dello Stato.

“Pertanto, mi auguro che l’avviso che sembrerebbe già essere in cantiere da parte di Amministrazione e Messina social city, preveda regole diverse che abbiano l’unico obiettivo di fornire un concreto aiuto a chi è in difficoltà senza ulteriori rischi futuri”.

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