Disagio abitativo, annunciati 23 milioni dai fondi Pinqua

Michele Bruno

Disagio abitativo, annunciati 23 milioni dai fondi Pinqua

venerdì 09 Febbraio 2024 - 12:53

L’amministrazione comunale del sindaco Federico Basile ha promosso stamane una conferenza stampa in cui è stato trattato il tema del disagio abitativo e del risanamento ed è stato annunciato l’ottenimento di 23 milioni dai fondi Pinqua, per cui era stata chiesta una revisione del progetto, che è stata approvata.

“Una parte dei fondi del fondo Pinqua verrà destinata a un tema che non è mai stato trascurato, quello dell’emergenza abitativa, – afferma il sindaco – sono problemi interconnessi che affliggono la nostra città da decenni. Il Comune continuerà quindi a operare per lo sgombero degli spazi e contemporaneamente affronterà l’emergenza abitativa attraverso un sistema di alloggi temporanei che serve a supportare le persone fino alla soluzione definitiva. Questo consentirà di aiutare un numero significativo di famiglie, rappresentando un primo passo verso la soluzione dei problemi abitativi di circa 300 nuclei. In sintesi, stiamo utilizzando risorse per fornire finalmente una risposta a quelle categorie vulnerabili che hanno bisogno di sostegno.”

“Il Pinqua, – spiega il vicesindaco e assessore al risanamento, Salvatore Mondello, – è stato finanziato per 145 milioni suddivisi in due parti: un progetto da 100 milioni e tre segmenti più piccoli da 15 milioni ciascuno. La chiave per ottenere questo finanziamento è stata l’inclusione nel progetto originale dell’idea di un mix tra costruzione e acquisto di case, rendendoci i pionieri in Italia. Oggi stiamo discutendo proprio degli acquisti, mentre successivamente affronteremo la questione delle costruzioni. Questa operazione rappresenta il cuore del progetto: abbiamo bisogno delle case per lo sgombero e dobbiamo demolire per costruire. Qualche mese fa abbiamo deciso di rivedere una parte del progetto, data l’importanza dell’acquisto delle abitazioni, e ora abbiamo ricevuto il via libera. In questo modo, daremo seguito a una delle componenti fondamentali per affrontare il disagio sociale. Stiamo parlando di fondi pronti all’uso, che potremmo spendere già domani.”

“Non possiamo fornire una cifra precisa sul numero di case che verranno acquistate, – approfondisce il direttore generale del Comune, Salvo Puccio – ma una stima si aggira intorno alle 250. Arisme e la Patrimonio saranno incaricati di gestire operativamente l’acquisizione. Stipuleremo due convenzioni che consentiranno loro di acquistare gli alloggi per conto del Comune di Messina. Coinvolgeremo anche le agenzie immobiliari e promuoveremo ampiamente questa opportunità. Si tratterà di due iniziative parallele, supportate da risorse significative per raggiungere questo obiettivo. Il 30% delle case sarà destinato a coloro che vivono nelle baracche, in aggiunta alle soluzioni già previste, mentre il restante 70% sarà destinato all’emergenza abitativa.”

“L’obiettivo è intervenire in modo mirato per coloro che hanno subito sfratti, che vivono per strada o che non hanno una casa. – chiarisce l’assessora Alessandra Calafiore – Stiamo elaborando una graduatoria e pubblicheremo un avviso per consentire alle persone di presentare la propria candidatura, ma è un problema che monitoriamo da tempo. Abbiamo valutato le richieste insieme ai servizi sociali, lavorando per comprendere appieno la portata del fenomeno. Abbiamo già elaborato una bozza di regolamento che sarà rivista insieme al Consiglio, ma soprattutto disponiamo di queste risorse. Tuttavia, stiamo affrontando il problema del disagio abitativo in generale, non solo l’emergenza immediata”. Ci sarà quindi una nuova graduatoria aggiirnata e a breve l’assessorato alle Politiche sociali presenterà l’avviso per coloro che vorranno candidarsi.

“Sul fronte dell’emergenza abitativa, dal 2018 fino ad oggi non credo che nessun’altra città in Italia abbia investito la quantità di somme che abbiamo messo noi, – evidenzia il commissario per il risanamento, Marcello Scurria – L’amministrazione De Luca ha destinato inizialmente 15 milioni, poi n3 ha aggiunti altri 10, per un totale di 23 milioni. Tuttavia, la questione abitativa è complessa. Qui a Messina affrontiamo la specificità delle baracche, senza dimenticare la graduatoria che riguarda 600 persone in attesa e che non è legata alle baracche. Con un budget di 23 milioni di euro, la situazione diventa più seria. È importante sottolineare che stiamo parlando di abitazioni miste e che non vogliamo creare ghetti. Attualmente, Messina sta vivendo un momento importante: stiamo investendo una quantità senza precedenti di denaro per la costruzione di case e la rigenerazione del territorio. Imprese e cittadini sono coinvolti attivamente. Per me, quello che stiamo proponendo qui a Messina rappresenta un modello da seguire.”

Michele Bruno.

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