Diritto alla casa, “pressioni per non manifestare”: la denuncia della Lega

red.me

Diritto alla casa, “pressioni per non manifestare”: la denuncia della Lega

red.me |
martedì 16 Gennaio 2024 - 13:46

I consiglieri comunali della Lega Mirko Cantello, Giulia Restuccia ed Emilia Rotondo e quelli di Prima l’Italia Giuseppe Villari e Amalia Centofanti, denunciano, attraverso un’interrogazione, presunte pressioni da parte di un sindacato a 400 lavoratori borsisti, a cui sarebbe stato intimato di rinunciare a una manifestazione per il diritto alla casa in cambio di un incontro con il sindaco Federico Basile.

“Il sindaco Federico Basile e l’assessore Alessandra Calafiore sono a conoscenza di quanto chiesto da un sindacato ai tirocinanti delle borse lavoro per impedire la loro partecipazione a un sit-in per il diritto alla casa?”. Chiedono nell’interrogazione i consiglieri.

Nel testo inviato al sindaco e all’assessore, i cinque esponenti della maggioranza hanno trascritto fedelmente l’audio ascoltato: “Allora che sia chiaro, girate questo mio vocale: la riunione con il sindaco è martedì pomeriggio, non c’è nessuna manifestazione lunedì -si dichiara nell’audio – . Ok? Io non ho organizzato nessuna manifestazione per lunedì. E si badi bene: chi manifesta lunedì non entrerà martedì con me dal sindaco”.

“Un audio – dichiarano i 5 consiglieri di Lega e Prima l’Italia – nel quale la voce di chi parla è riconoscibile senza alcun dubbio e che ci lascia sconcertati per i toni adottati. Per poter essere ammessi alla presenza del sindaco non si deve quindi partecipare a una manifestazione organizzata per rivendicare un diritto sacrosanto come quello della casa? Ma il sindaco Basile e l’assessore Calafiore sono d’accordo con questi sistemi? La persona in questione parla anche a nome e per conto loro o è una scelta autonoma della stessa, con la quale loro non hanno nulla a che fare?”.

“Ecco -aggiungono Cantello, Restuccia, Rotondo, Villari e Centofanti – al di là della tematica in oggetto (il diritto alla casa, che riguarda anche i 400 borsisti, il cui percorso formativo al momento si è concluso) vorremmo che l’esecutivo di Palazzo Zanca facesse chiarezza sul metodo utilizzato in questa vicenda, per capire se la città è amministrata secondo le regole della democrazia o se invece, come potrebbe far supporre questo audio, i diritti fondamentali siano stati trasformati in favori e i cittadini in sudditi”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta