Cgil: “La Sicilia ha perso 5 miliardi per colpa del Governo Meloni”

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Cgil: “La Sicilia ha perso 5 miliardi per colpa del Governo Meloni”

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giovedì 28 Dicembre 2023 - 15:12

“Ammontano a quasi 5 miliardi le risorse sottratte alla Sicilia dal governo Meloni. Questo nonostante la Sicilia non stia affatto bene, con indici di povertà e di disoccupazione elevati, infrastrutture e servizi carenti, settori fondamentali come la sanità in profonda crisi”. Lo denuncia la Cgil Sicilia che ha presentato un dossier dal titolo: “Governo Meloni quanto ci costi”. “Il governo taglia – ha detto il segretario generale Alfio Mannino – peraltro nel silenzio e con l’assenso del governo regionale, impegnato solo ad occupare spazi di potere. Inevitabile a questo punto la mobilitazione per difendere e affermare i principi della nostra Costituzione in Sicilia ampiamente traditii”.

“Il taglio di oltre 4,8 miliardi – ha rilevato – conferma che siamo in presenza di un governo che non guarda alla fragilità economica e sociale della Sicilia e del Mezzogiorno”. Si arriva a oltre 4,8 miliardi con i tagli al Pnrr, pari a più di due miliardi e 400 milioni, in controtendenza con la situazione nazionale che vede invece crescere, con la revisione approvata dal Consiglio europeo, le risorse dell’1,73% ( oltre 3 miliardi). A questi si sommano la decurtazione del Fondo di sviluppo e coesione per un miliardo e 400 milioni, destinati ab origine a infrastrutture, dissesto idrogeologico e interventi di coesione sociale dirottati a finanziare il ponte sullo Stretto, ma anche il taglio al reddito di cittadinanza che non farà arrivare nell’Isola 614 milioni, il mancato gettito fiscale pari a 150 milioni che lo Stato avrebbe dovuto trasferire alla Sicilia e i 150 milioni in un triennio come risarcimento dei costi dell’insularità, previsti dal Def di aprile e scomparsi nella finanziaria.

Il sindacato ricorda nel dossier che “il reddito medio lordo disponibile in Sicilia è di 14.764 euro annui, tra i più bassi d’Italia (media nazionale 19.753 euro)” e che “la Sicilia è la seconda regione per bassa intensità di lavoro (dato 2021): in molte famiglie cioè si lavora un numero di mesi inferiore a quello che si dovrebbe”.

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