Ispettorato del lavoro, Sciacca condannato per danno erariale

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Ispettorato del lavoro, Sciacca condannato per danno erariale

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martedì 19 Dicembre 2023 - 12:25

L’ingegnere Gaetano Sciacca è stato condannato a pagare 116.438,38 euro a seguito di una condanna per danno erariale comminatagli dalla Procura regionale della Corte dei Conti, relativa alla mancata messa in atto di ingiunzioni per il pagamento di diverse sanzioni risalenti agli anni 2013-2014 durante il suo mandato come dirigente dell’Ispettorato del lavoro di Messina.

Indagati assieme a lui erano gli ex dirigenti Venerando Lo Conti e Giovanna Garigali, poi assolti dalla Corte. Il procedimento partiva proprio dalla denuncia di Lo Conti. Durante gli anni dal dal 2013 al 2019 un certo numero di sanzioni dovute, risalenti al periodo 2013-2014 non sarebbero state riscosse in quanto non sarebbero stati esitati i provvedimenti di ingiunzione necessari. La Corte dei Conti ha indagato i tre dirigenti che erano in servizio nel periodo dei fatti contestati. I procedimenti dovevano essere esitati entro i cinque anni, prima che scadesse il termine della prescrizione. Gli avvocati di Lo Conti, Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza sono riusciti ad accertare e convincere i magistrati contabili del fatto che il loro assistito aveva avviato l’accertamento ma non avrebbe avuto il tempo necessario per portare ad esecuzione le ingiunzioni nel periodo in cui è stato dirigente. Lo Conti era stato dirigente tra il 2012 e il 2014 e tra il 2019 e il 2020. La Corte ha convenuto che Lo Conti e Garigali abbiano compiuto il proprio dovere, assolvendoli. Anzi la denuncia dei fatti è originariamente partita da Lo Conti. Sciacca è stato invece ritenuto responsabile del danno erariale conseguente alle mancate ingiunzioni, in quanto dirigente nel periodo in cui è arrivata la prescrizione (è stato in carica dal 2015 al 2019) e non avendo portato a termine l’esecuzione delle sanzioni. Il danno accertato dalla Corte consiste in 398.753,13 euro, ma i magistrati hanno applicato il potere riduttivo assegnando una sanzione di circa la metà della somma.

Rubino e Valenza dichiarano che “nel corso del predetto giudizio di danno erariale hanno evidenziato che i fatti oggetto di accertamento da parte della Procura Regionale erano emersi solo grazie alla diligenza e alla correttezza del proprio assistito, il quale, a seguito di una ricognizione generale dell’arretrato delle pratiche in lavorazione, disposta in occasione del suo re insediamento nell’incarico avvenuto nel 2019, aveva notato che con riferimento a più di 300 rapporti relativi ad illeciti contravvenzionali contestati o notificati negli anni 2013 e 2014, non erano state emesse le ordinanze ingiunzioni da parte del dirigente del Servizio pro tempore che lo aveva preceduto (il Dott. Sciacca Gaetano), con conseguente mancato introito di sanzioni pecuniarie. In particolare, gli Avv.ti Rubino e Valenza nel corso del giudizio hanno eccepito la non imputabilità dei fatti contestati dalla Procura Contabile al Dirigente Lo Conti in quanto, nel periodo in cui l’incarico era stato ricoperto dall’ing. Lo Conti l’Ufficio aveva sempre mantenuto un elevato grado di produttività”.

Sciacca si è difeso rispondendo agli organi di stampa locali. Ha affermato:

“Credo di avere la coscienza a posto, di aver fatto sempre il mio dovere nella consapevolezza che quando un dirigente apicale o regionale assume incarichi così importanti incorre anche in questi rischi, bisogna esserne consapevole e assumersene la responsabilità. Le pratiche di cui si parla risalgono al periodo 2013-2014, non ero neppure a capo dell’Ispettorato. Erano pratiche che non conoscevo, non erano caricate a sistema, io ero responsabile negli anni successivi ma alla Corte dei Conti questo non importa. Per la Procura siamo responsabili di quello che avviene negli uffici, a prescindere dal fatto che mi siano state “consegnate” o meno nel passaggio di consegne col predecessore, a prescindere dal fatto che ne avessi contezza o meno”.

Va segnalato che si tratta comunque di una condanna non ancora definitiva, Sciacca potrà fare ricorso, se lo riterrà opportuno.

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