Elezioni rettore, Moschella si ritira: è ballottaggio tra Limosani e Spatari

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Elezioni rettore, Moschella si ritira: è ballottaggio tra Limosani e Spatari

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venerdì 24 Novembre 2023 - 07:00

Si chiude con un testa a testa tra i professori Limosani e Spatari questa prima chiamata alle urne per l’elezione del prossimo rettore dell’Università di Messina. Si è concluso lo spoglio di tutte le schede elettorali, e da ciò l’istantanea che è emersa è una sostanziale parità tra i professori Limosani e Spatari, che hanno ottenuto rispettivamente 539 e 502 voti equivalenti. Al terzo candidato, il professor Moschella, sono stati attribuiti solo 125 voti equivalenti. Nessuno, pertanto, è riuscito a raggiungere il quorum di 677 voti equivalenti per poter vincere le elezioni al primo turno, motivo per cui la comunità accademica sarà chiamata alle urne per un secondo turno, previsto per lunedì 27 novembre. Quello di lunedì, di fatto, sarà un ballottaggio tra i professori Limosani e Spatari, in quanto questo pomeriggio il professor Moschella ha ufficializzato il ritiro della sua candidatura.

Seppur pochi, i voti equivalenti del professor Moschella potrebbero di fatto rappresentare l’ago della bilancia per sancire il prossimo rettore al secondo turno. Il tutto dipenderà dal come si distribuiranno i 125 voti del professor Moschella, se casualmente tra i professori Limosani e Spatari, se sistematicamente a favore di uno due candidati candidati al ballottaggio o se verranno persi e basta, nel senso che i votanti in questione non si recheranno alle urne lunedì prossimo.

“Carissime e carissimi, il primo turno di questa tornata elettorale ci restituisce una serie di spunti che mi fa piacere condividere con voi, non prima però di avere espresso un grande ringraziamento alla comunità accademica per la prova di partecipazione che ha voluto dare e la fiducia dimostrata nei miei confronti. – ha dichiarato il prof. Limosani – Sono onorato di essere stato il più votato al primo turno e sono fiducioso di incrementare i consensi per tagliare insieme il traguardo desiderato. Una soddisfazione, come ho già avuto modo di dire, mitigata dall’astensione degli studenti: un riscontro che il nuovo Rettore dovrà tenere presente, affinché si possa porre rimedio a questo scollamento.

“Innanzitutto oggi ha prevalso la voglia di cambiamento, quella voglia a cui ho cercato di dare voce nel mio programma e durante la mia campagna elettorale. Una tendenza che si è andata consolidando nel tempo e continuerà a farlo da qui al prossimo turno. Parimenti, è emersa la spinta verso una nuova stagione in cui la polarizzazione dovrà tramutarsi in confronto aperto, non condizionato da logiche di potere, nella quale chi è alla guida dell’Ateneo torni a svolgere un ruolo di ascolto, piuttosto che di comando solitario. Guardo all’immediato futuro e alla seconda tornata elettorale con grande fiducia e, nel ribadire il mio ringraziamento a tutti voi, auspico che anche lunedì prossimo possano prevalere gli stessi principi e valori”.

La votazione di ieri. Si è conclusa ieri la prima votazione per l’elezione del rettore dell’Università di Messina per il sessennio 2023/2029. È stato espresso l’87% dei voti equivalenti, cioè ponderati, pari a 1181 voti equivalenti sui 1352 complessivi. È stato ampiamente superato, quindi, il quorum richiesto di voti equivalenti 677 e l’elezione di ieri è stata dichiarata valida. Tuttavia, se si guarda al dato disaggregato, se da un lato c’è stata un’ampia partecipazione di professori, ricercatori e personale tecnico-amministrativo, dall’altro lato gli studenti, il cui voto pesa decisamente meno rispetto alle categorie precedenti, hanno disertato le urne: su oltre 15 mila studenti, hanno votato poco più di 500 studenti, esprimendo solo 2 dei 74 voti equivalenti.

Alle ore 20 (chiusura seggi) hanno votato 2373 aventi diritto, corrispondenti a 1181 voti equivalenti, così suddivisi:
– 957 tra docenti, ricercatori TD (art. 24 comma 3, lett. B) e dirigenti amministrativi;
– 129 ricercatori TD (art. 24 comma 3, lett. a), voti equivalenti 39;
– 779 tra componenti del personale T-A, lettori e collaboratori esperti linguistici, voti equivalenti 183;
– 508 tra studenti, dottorandi, assegnisti e specializzandi, voti equivalenti 2.

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