Muore Angela Bottari, la messinese che scrisse la prima legge contro la violenza sessuale

Michele Bruno

Muore Angela Bottari, la messinese che scrisse la prima legge contro la violenza sessuale

mercoledì 15 Novembre 2023 - 11:27

Si è spenta ieri sera nella sua casa a Messina, all’età di 78 anni. Angela Maria Bottari è stata una figura importante e centrale della politica messinese e italiana. Comunista e femminista, è stata consigliera comunale ed assessora a Messina, e anche deputata alla Camera per tre legislature.

Bottari nasce come attivista comunista e femminista durante il periodo della contestazione del ’68, un periodo storico di cambiamenti per la società italiana, quando era una giovane studentessa universitaria. Nel 1971 aderisce al Partito Comunista italiano e al suo interno assumerà il ruolo di responsabile femminile del partito a Messina.

Nel 1975 viene eletta al Consiglio Comunale, dove sarà instancabile portavoce delle istanze dei cittadini messinesi. Nel 1976 l’approdo alla Camera, per poi l’anno successivo essere la prima a depositare una proposta di legge contro la violenza sessuale, un momento storico che ha coinciso con una accresciuta consapevolezza dei diritti delle donne e dei diritti civili. Un momento che ha cambiato l’Italia. È stata anche prima relatrice del disegno di legge che ha abolito il delitto d’onore e il matrimonio riparatore, nel 1981. Nel 1986 con altre due colleghe ha presentato il primo testo di legge per regolare le unioni civili. Si possono contare in tutto 122 disegni di legge a sua firma.

Quando il PCI si trasforma nel Partito Democratico della sinistra e poi nei Democratici di sinistra lei resta al suo interno, occupandosi di riqualificazione urbana e politiche abitative, come farà negli anni dal 2005 al 2007 come assessora comunale. Nel 1996 è stata eletta segretaria del Pds per due anni.

Resterà ancora nel Partito Democratico, continuando ad occuparsi di diritti civili e di questioni di genere.

Lascia il marito Gioacchino Silvestro, altro storico esponente di sinistra, cinque figli e nove nipoti. La camera ardente sarà allestita in Comune.

Michele Bruno.

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